Ferrara, 26 settembre 2017 - Stavolta ci siamo davvero. Dopo una prima data, fissata per ieri ma poi slittata in avanti per motivi tecnici, ora c’è un giorno fissato in maniera (quasi) ufficiale. Da giovedì 28 settembre, salvo ulteriori intoppi, dovrebbe iniziare a Ferrara l’operazione ‘Strade sicure’.
Dopodomani quindi, i militari assegnati alla città estense prenderanno servizio e rimarranno sulle nostre strade, come ha precisato giorni fa il prefetto Michele Tortora, «a tempo indeterminato».
A definire gli ultimi dettagli in merito all’approdo di ‘Strade sicure’ a Ferrara è stato il tavolo tecnico che si è svolto ieri mattina in questura. All’incontro hanno preso parte i vertici di polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza insieme agli ufficiali dell’esercito che coordineranno l’intervento. Un summit chiave per fissare innanzitutto la data di inizio dell’operazione, annunciata dal ministro Dario Franceschini e salutata con soddisfazione da molti residenti del quartiere Giardino, e per limare gli ultimi dettagli tecnici e operativi.
Concluso anche questo passaggio, ora è tutto pronto per cominciare. Come comunicato la settimana scorsa dallo stesso sindaco Tiziano Tagliani, i soldati inizieranno proprio dal quartiere Giardino. «I militari – ha dichiarato il sindaco in una nota –, impiegati in una pattuglia di tre uomini su Defender e con arma corta, in questa fase sperimentale presidieranno la stazione ferroviaria compiendo poi un percorso che dalla stessa arriva a piazza Castellina, piazzetta Toti, via Battisti, Cassoli e Belvedere».
I militari assegnati a Ferrara sono dodici. Ovviamente non saranno tutti quanti in servizio contemporaneamente ma si alterneranno su turni. Le regole d’ingaggio sono quelle ‘classiche’ dell’operazione ‘Strade sicure’.
I soldati non saranno però solo degli occhi, ma anche delle braccia. A quanto trapela, avranno infatti il potere di identificare e perquisire sul posto eventuali sospetti. Non resta che attendere altri due giorni per vedere i frutti del cambio di marcia al quartiere Giardino.
L’arrivo dell’esercito al Gad è stato annunciato il 12 settembre dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini. Una risposta piovuta da Roma dopo un’estate a dir poco turbolenta sul fronte del quartiere Gad. Gli episodi di microcriminalità e le risse si sono accavallati con frequenza quasi quotidiana.
Alle proteste dei residenti si sono affiancare quelle dei sindacati di polizia, che hanno lanciato il loro grido di dolore per gli organici sempre più all’osso a fronte di incombenze ogni giorno più gravose. Un primo passo per mettere un freno all’escalation criminale, che negli ultimi mesi ha registrato pure uno ‘straripamento’ verso il cuore della città, è stata l’operazione ‘Periferie sicure’.
Le forze dell’ordine ferraresi, appoggiate da rinforzi composti da nuclei speciali dei carabinieri e dal reparto mobile della polizia di Stato, hanno passato al setaccio il quartiere Giardino e il centro storico per una settimana. Una boccata di ossigeno per gli abitanti della zona stazione. Ma occorreva dare continuità all’intervento. Pena, ridurlo a un mero spot. Da qui la decisione di far arrivare i militari in città, nella speranza di frenare la corsa di un intero quartiere lungo la china dell’insicurezza.