Oggi, alle 17, in vicolo S. Spirito 11, si concluderà il ciclo di incontri “Italo Balbo e il fascismo. Nuovi documenti e nuove ricerche“. Il tema principale: “Italiani brava gente. Balbo e i prodotti italiani a New York“. Ospite alla Elena Dellapiana, docente al Politecnico di Torino. Politico, generale e aviatore, Italo Balbo è stato sponsor del “made in Italy“, nella doppia veste sia di governatore lungimirante, sia di eroico pilota.
Seguendo l’esempio di coloro che hanno fatto la storia del progresso tecnologico italiano - Guglielmo Marconi e Leonardo Da Vinci - l’areonautica cerca di allineare il paese del “dolce far niente“ all’evoluzione scientifica mondiale. Memorabili le due fiere americane, la Century of Progress Fair del 1933, a Chicago, e la Fiera Internazionale di New York del 1940, durante le quali Balbo ha sapientemente venduto il lato più poetico dell’Italia. Prodotti, panorami e tecnologie, in poche parole “l’aria d’Italia“, hanno conquistato i palcoscenici delle fiere americane e, più in generale, il commercio estero. La trasvolata - la “crociera“ aerea propagandistica voluta in occasione della Century of Progress - è l’aspetto più evidente usato per adeguare il concetto di Italia all’expo di Chicago. Non passano molti anni e Balbo - in veste di Governatore della Libia - torna protagonista di una imponente campagna pubblicitaria, volta a rivalutare la brutta fama di un paese sull’orlo del baratro. A un decennio dalla presa del potere del Fascismo, l’Italia ha bisogno di vendersi bene, e quale miglior strategia se non quella di mostrare la modernità raggiunta nelle colonie? Balbo vede nella città di Tripoli la “Cannes del Nord-Africa“ e vuole dimostrare quanto gli italiani siano “brava gente“. Per fare ciò, si affida a numerosi istituti per la promozione, che creano un ampio disegno per “vendere“ al meglio l’Italia.