MARIO BOVENZI
Cronaca

Stop alla musica, battaglia sui Lidi: oltre 50 bagni al Consiglio di Stato

Comacchio, ieri l’incontro con i bagni: “In aprile parte la stagione, chiediamo il via libera agli eventi”

Un momento dell’incontro degli stabilimenti con l’avvocato Giuliano Onorati per fare il via all’appello al consiglio di Stato contro la sentenza del Tar

Un momento dell’incontro degli stabilimenti con l’avvocato Giuliano Onorati per fare il via all’appello al consiglio di Stato contro la sentenza del Tar

Comacchio (Ferrara), 26 marzo 2025 - Riunione fiume, ieri pomeriggio, allo Chalet del mare. Si sono incontrati i titolari degli stabilimenti balnerari dei sette lidi che protestano contro lo stop della musica sulle spiagge alle 23,30 deciso dal Tar dell’Emilia Romagna. Si è rivolto al tribunale amministrativo il titolare del Barracuda, l’unica discoteca sulle nostre spiagge. Un braccio di ferro che prosegue da anni, da una parte gli stabilimenti che chiedono di far andare la musica fino alle 23,30, una programmazione di 40 eventi nel corso della stagione.

Dall’altra il Barracuda che denuncia la concorrenza scorretta dei bagni, bagni appoggiati dal Comune di Comacchio. Al centro della questione il regolamento dell’amministrazione che consente il divertimento non stop, quel lungo calendario di concerti concessi con una deroga. Ieri pomeriggio gli stabilimenti hanno deciso quale linea seguire, a cominciare dall’appello al Consiglio di Stato per chiedere una sospensiva della sentenza del Tar. Ieri hanno raccolto le firme che hanno consegnato all’avvocato Giuliano Onorati. Solo una delle mosse per impedire che salti l’intera stagione. Il Comune di Comacchio ha chiesto una sospensiva urgente della sentenza del Tar, la motivazione il danno che andrebbero a subire gli stabilimenti che hanno già programmato e investito sul calendario. Che scatterà a stretto giro. Una situzione di stallo. “A Pasqua sui sette lidi comincia la stagione, partono gli eventi – precisa Gianni Nonnato, rappresentante dei Consorzi dei Lidi, presidente consorzio Nazioni, titolare dello stabilimento balneare Chalet del mare –. Come dobbiamo comportarci? Mancano pochi giorni e non sappiamo cosa fare. Una situazione difficile, che mette a rischio tra l’altro tanti posti di lavoro, oltre 600”.

Da qui la richiesta. “Chiediamo che si possa ripristinare in assoluta urgenza (quasi tutte le attività hanno già presentato domanda autorizzativa per il calendario delle manifestazioni) le serate di pubblico spettacolo che iniziano a Pasqua”. Un tentativo, quello degli stabilimenti, per non far naufragare l’estate. Una battaglia non facile. Anche il Barracuda – la società è rappresentata dall’avvocato Domenico Lavermicocca, il legale che ha portato a casa il primo punto a favore con il pronunciamento del Tar – si batte per poter lavorare, per andare avanti e fermare quella che ha definito in più occasioni la concorrenza sleale degli stabilimenti. Mettendo in rilievo che è rimasta l’unica discoteca sulle nostre spiagge, l’unica a resistere mentre le altre hanno chiuso una dopo l’altra. “Gli stabilimenti non sono discoteche, hanno un ruolo ben preciso che non è quello di trasformarsi in locali da ballo”, il concetto chiave al quale si appiglia il Barracuda. Per capire le dimensioni di questo braccio di ferro, basta fare un po’ di conti, scorrere un elenco.

Il Barracuda da una parte; dall’altra ci sono il Malua, Comune di Comacchio (difeso dall’avvocato Luca Capecchi); Associazione Stabilimenti Balneari di Porto Garibaldi, Consorzio Lido delle Nazioni, Astor, Miki Bar, Alba, Bagno Capriccio, Palms Beach, Chalet Orsa, Consorzio Lido degli Estensi, Marrakech, Star, Barbablù, Bar Bagno Galattico, Bagno Apollo, New Age (rappresentati e difesi dall’avvocato Giuliano Onorati). Una cordata che in pratica arriva a rappresentare la maggior parte degli stabilimenti dei sette lidi.