Ferrara, 3 dicembre 2022 - C’era, probabilmente, ancora l’eco delle risate, la gioia di aver fatto l’allenamento con gli amici di squadra di calcio, la sua grande passione fin da sei anni, quasi ininterrottamente con la maglia granata della Nus Codigorese. Poi il tremendo schianto, in auto con due amici a bordo, ora ricoverati a Cona.
L’altro conducente al volante di una Bmw 320, con lesioni molto gravi, è stato trasferito all’ospedale Maggiore di Bologna ed è in prognosi riservata. Non c’è stato invece nulla da fare per Stefano Garbellini, 27 anni di Mezzogoro e residente a Ferrara, che ha perso la vita nello schianto.
Lascia in un dolore grandissimo nel padre Andrea, nella sorella Giulia, nella mamma Cristina che abita a Ferrara. L’incidente, a Migliaro, sulla provinciale 68. Un frontale tremendo tra una Bmw 320, condotta da un ragazzo di 20 anni del luogo, e la Ford Puma, guidata da Garbellini.
Sul posto, alle 22,10 circa, sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e le pattuglie delle Stazioni dei carabinieri di Ostellato, Argenta e Migliarino per i rilievi.
Sull’incidente stradale indagherà la Procura della Repubblica che ha disposto il sequestro dei due autoveicoli e dei cellulari dei conducenti.
"Sono quegli occhi buoni e quel sorriso aperto a non darmi pace. Erano la sua voglia di vivere e di sorridere, la sua passione per questa vita a farmi tremare il cuore – scrive il sindaco Alice Zanardi, in un post – gli amici lo definivano il più ironico, il più buono, il più speciale del gruppo. Il loro pezzo di cuore. "Garbe" per quegli amici che per primi l’altra sera hanno provato a soccorrerlo, straziati dal dolore. Garbe, ragazzo straordinario, figlio e fratello adorato".
Si stringe, il primo cittadino nel suo straziante saluto, alle famiglie di Tommaso Finessi e di Federico Di Maso, i due giovani che erano in auto con Stefano e ai familiari, ai suoi cari e agli amici di sempre. "Codigoro è in lutto, oggi piangiamo la morte di un ragazzo speciale, tragicamente strappato alla vita – conclude - che la terra ti sia lieve caro Stefano, ti vogliamo bene, oggi e per sempre. Sei qui con noi e ogni parola perde di senso, per un dolore troppo grande". Aveva studiato al Polo scolastico superiore di Codigoro per poi laurearsi, all’Università di Ferrara, in Scienze Geologiche ed essere assunto in un’azienda del territorio, un’occupazione che spesso lo portava in giro per l’Italia.
Affranto e distrutto dal dolore, come i compagni di squadra e la società, anche il direttore sportivo della Nus Codigorese, Simone Ballerini che per domenica non farà scendere in campo nessuna delle formazioni di calcio siano giovanili o della seconda categoria. "Mi sento come se avessi perso un figlio – aggiunge –. Stefano dall’età di sei anni ha cominciato a giocare a calcio con me, prima ero il suo allenatore, oggi ds delle formazioni della Codigorese. Era un terzino fluidificante, ma sopratutto l’anima della squadra, puntuale agli allenamenti e alle gare. Troppo grande il dolore, perché qualcuno possa scendere in campo domani, poi vedremo come potremo ricordare la bella persona che era".
Non meno delicato il ricordo dell’amica di sempre, fin dall’infanzia Chiara Luciano. "Ci conosciamo dall’asilo, poi le elementari e infine le medie – dice – facevamo i compiti assieme e poichè eravamo bravi tutti e due, discutevamo su chi lo era di più. Sembrano frasi fatte, ma è proprio così, non riusciva a provare sentimenti cattivi con nessuno. Il miglior amico che si potesse avere, un giovane solare e buono che non aveva vizi e adesso non c’è più".