REDAZIONE FERRARA

Si è spento Gianfranco Trombini Gloria dello sport di Codigoro, arrivò a calcare i campi di serie A

Aveva 77 anni e da un anno si era trasferito all’estero assieme alla moglie

Si è spento la scorsa notte, a soli settantasette anni, Gianfranco Trombini (foto), unico calciatore nato a Codigoro riuscito a raggiungere il palcoscenico della serie A. Entrato nelle fila della Codigorese a soli 14 anni, per l’innato talento l’anno successivo passa al Ravenna, debuttando l’anno dopo in serie C, ad appena 16 anni e scelto, anche per indossare per un breve periodo quella delle Nazionale Juniores, confrontandosi con calciatori come "Picchio" De Sisti, Rosato e quel Mazzola nerazzurro bandiera dell’Inter. Dal Ravenna al Torino, è con la maglia granata il debutto in Serie A, a soli 18 anni, poi il trasferimento a Mantova dove trascorre tre altalenanti stagioni con la discesa in serie B e il ritorno, dopo solo un campionato, in serie A. Il ginocchio è sempre stato il tallone d’Achille di Gianfranco, ricorda il fratello Gabriele, anch’egli talentuoso calciatore. Un po’ giramondo, viene trasferito al Catania, dove milita tre anni, per poi passare all’Empoli per uno degli ultimi anni in Serie C, prima di accettare il trasferimento al Treviso, dove concluse la carriera. Non smise mai di amare il pallone e lo dimostrò ritornando ad aiutare i colori granata della Codigorese e accettando anche il ruolo di allenatore a Reggio Emilia, guidando la Spaggiari. In quel di Reggio Emilia conobbe Francesco Torricelli che gli insegnò a dipingere, un vero e proprio colpo di fulmine, tanto che anche come pittore ebbe un discreto successo, con importanti riconoscimenti, anche economici, nel mondo dell’arte. Lascia la moglie Maria e le figlie Cinzia e Giulia, nipoti e il fratello Gabriele, che conserva gelosamente foto e album di Gianfranco. Il funerale si svolgerà in Moldavia, dove si era trasferito da solo un anno con la moglie Maria, dopo aver venduto il bar e l’appartamento a Pontemaodino di Codigoro.

cla. casta.