"Contegno e umana pietà per le vittime innocenti". Posizioni "necessarie e preliminari a qualunque riflessione politica". Perché le "istituzioni ferraresi hanno il dovere di sostenere il diritto di Israele a esistere". È un Vittorio Sgarbi che rispolvera i fondamenti della sua formazione liberale e che condanna senza se e senza ma le esternazioni del direttore del teatro Comunale Abbado, Moni Ovadia, fatte all’indomani dell’efferato attacco sferrato da Hamas ai danni di Israele. A innescare la polemica sono state le dichiarazioni che Ovadia aveva rilasciato alle agenzie qualche giorno fa: "Questa è la conseguenza di una politica di totale cecità, di occupazione e colonizzazione – aveva sostenuto il direttore del teatro puntando il dito sulle scelte dei governi israeliani –. La striscia di Gaza non è un territorio libero, è una gabbia: è vero che dentro non ci sono gli israeliani, ma loro controllano comunque i confini marittimi e aerei, l’accesso delle merci, l’energia, l’acqua. Non a caso l’Onu aveva già dichiarato Gaza zona ‘non abitabile’. La situazione è vessatoria, dirò di più: è infernale. Israele lascia marcire le cose, fingendo che il problema palestinese non esista, per cancellare la stessa idea che i palestinesi esistano".
Il primo a stigmatizzare le posizioni del direttore del Comunale è stato il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni che – su queste colonne – ha sostenuto di "vergognarsi" di avere "uno come Ovadia al vertice del teatro". "Le sue parole – ha scandito il senatore - sono un insulto alle vittime provocate dai terroristi di Hamas contro inermi cittadini israeliani e anche di altre nazionalità che vivevano pacificamente nelle loro case. È Hamas ad essere il principale nemico del popolo palestinese, non Israele". Il preisidente di Ferrara Arte e sottosegretario alla Cultura Sgarbi, questa volta, si muove nel solco tracciato da Balboni e dall’associazione Ferrara Oltre, che ha chiesto espressamente le dimissioni di Ovadia. "Nessuna disperazione e nessuna ragione possono giustificare un’azione così indegna, compiuta da Hamas ai danni di Israele – tuona il sottosegretario alla Cultura –. Ogni altra considerazione umana e politica sui diritti dei palestinesi non può essere invocata. E, ciò che genera sconcerto, nelle dichiarazioni di Ovadia, è il suo essere ebreo che gli dovrebbe imporre rispetto e pietà per il suo popolo".
Anche il direttivo provinciale di Italia Viva irrompe nel dibattito, chiedendo un passo indietro del direttore dell’Abbado. "Le parole di Moni Ovadia sono gravissime – – si legge nella nota –. Non esiste giustificazione né morale, né storica, nè di altra natura, per l’atto terroristico perpetrato da Hamas. Esiste in questo frangente un aggressore e un aggredito e Hamas è inequivocabilmente l’aggressore. L’atto terroristico di Hamas ha avuto una valenza ben precisa: mettere sotto attacco quello che rappresentano le democrazie occidentali e che non rispondono alla legge della sharia. Per Italia Viva la permanenza di Ovadia alla direzione del teatro comunale di Ferrara danneggia il buon nome della città intera".