BASKET
Cinque sconfitte consecutive, un morale da ritrovare e una classifica da risollevare. Mentre arrivano i primi esoneri, con Piacenza – unica squadra ad oggi ancora a secco di vittorie - che dopo cinque stagioni saluta Stefano Salieri, la Sella lavora a testa bassa in palestra per uscire dal tunnel, speranzosa di ritrovare la luce della vittoria, ormai invisibile da un mese. La ricerca dei punti, però, nel weekend, si farà ancora più complessa, visto che per raccoglierli servirà espugnare il PalaDesio e battere Cantù che, pur priva di Tyrus McGee (ai box per una lesione al bicipite femorale della gamba destra), si presenterà come una delle corazzate del campionato. "Ci servirà un colpo contro una grande", così nei giorni scorsi il gm Nicolai in conclusione all’analisi del ko evitabile contro Torino, accorgendosi come tutti che anche le cosiddette "piccole" sono state capaci in più occasioni, in questo avvio di stagione, di sovvertire i pronostici e di conquistare punti preziosi, e in un certo modo non previsti dal calendario. Toccherà ora farlo anche a Cento, che fin qui negli appuntamenti di prestigio è stata sempre sbalzata via, senza mai trovare il modo di lasciare il segno. E associando la parola "colpo" a quella di Cantù, non può che tornare in mente l’exploit di un anno e mezzo fa a Busto Arsizio, in semifinale di Coppa Italia. Una notte storica per i biancorossi, sia per i 200 presenti quell’11 marzo 2023 sugli spalti dell’E-Work Arena e sia per coloro che quella sfida la seguirono da casa, incollati allo schermo: 84-77 il finale in favore della Benedetto, che conquistò la sua prima finale nel torneo, toccando uno dei punti più alti di sempre nella storia del club. Un match vibrante, inaugurato dai botta e risposta tra Tomassini e Baldi Rossi (28 punti il primo e 21 il secondo), con l’allora Tramec che riuscì poi a toccare il +17 a metà del terzo quarto. Un vantaggio ricucito pericolosamente dai brianzoli fino al -3, fino ad un altro affondo centese, questa volta decisivo, prima di una lunga e meritata festa (tra i singoli spiccarono anche i 17 punti a testa di Mussini e Marks). In finale, il giorno seguente, Mecacci e i suoi non riuscirono a ripetere la straordinaria prova fornita qualche ora prima, crollando con Cremona, ma quella vittoria contro Cantù resterà iconica. Qualche settimana dopo, le due squadre tornarono ad incrociarsi in fase ad orologio, ma con un appeal diverso rispetto alla coppa: in entrambi i casi, i lombardi ebbero la meglio, 100-84 a Desio e 87-80 alla Baltur Arena.
Giovanni Poggi