Gianluca Coppola, dirigente scolastico del comprensivo di Mesola-Goro e di quello di Porto Garibaldi, non nasconde il suo disappunto. "Non si fa così", dice e oltre non vuole andare per esprimere la sua grande amarezza, diciamo così, per come sono andate le cose. "La fusione tra i due comprensivi di Comacchio e Porto Garibaldi non si farà, benissimo. Siamo i primi ad essere soddisfatti per questo risultato ma…"
Ma…
"Ma avremmo gradito, proprio per il ruolo che ricopriamo, che qualcuno si fosse degnato di avvertirci. E’ andata bene, certo. Ma noi abbiamo letto solo sui giornali quello che stava succedendo, siamo stati tenuti all’oscuro di tutto per giorni, per mesi. Una sorpresa per noi dirigenti, per gli insegnanti e i genitori. Io non sono stato avvertito di quello che bolliva in pentola, così come il mio collega che ha le redini del comprensivo di Comacchio, Nicola Bianchin. Ci siamo sentiti subito, ci siamo confrontati. Anche lui era all’oscuro di quello che stava succedendo".
Cosa avreste fatto?
"Avremmo avvertito le famiglie, spiegato lo scenario, quello che poteva accadere. E’ nostra facoltà riunire il consiglio docenti, il consiglio d’istituto, anche magari per tranquillizzare gli animi. E invece. Niente, chi sapeva della possibile ipotesi dell’accorpamento si è ben guardato dall’avvisare chi fino a prova contraria rappresenta la scuola stessa, i dirigenti scolastici"
Lei da quanti anni è dirigente scolastico
"Sono stato il preside più giovane di tutta la provincia, il preside più giovane d’Italia. Nell’arco di dieci anni, dal 2009 al 2019, ho fatto tutta la mia carriera. Sono passato da insegnante di sostegno a dirigente scolastico, tra l’altro proprio a Porto Garibaldi dove attualmente ricopro la reggenza"
Comunque tutto è bene quello che finisce bene, l’accorpamento è stato scongiurato
"Già, questo è vero. E io mi chiedo, fino a quando?"
Cosa intende dire?
"I due istituti comprensivi così separati sono quello che si può definire un morto che cammina, dead men walking. Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia la realtà. Comacchio ha circa 500 alunni, l’istituto comprensivo di Porto Garibaldi ha un numero analogo di iscritti. Ognuno ha quattro plessi, si pensi che il comprensivo di Mesola da solo ne ha nove di plessi, con quasi 900 alunni"
Hanno rischiato, se la fusione fosse andata in porto, i plessi di San Giuseppe e la scuola senza zaino del lido degli Estensi. Un modello d’insegnamento unico a livello provinciale.
"Ecco anche qui va fatta una precisazione, nessuno ha mai parlato dei rischio chiusura per quelle strutture"
Lei ha 44 anni, quando è stato nominato era uno dei presidi più giovani d’Italia. E’ stato un vantaggio?
"Credo che l’età non abbia alla fine una grande importanza. E’ determinante l’esperienza in ambito organizzativo e amministrativo. Credo inoltre sia essenziale una formazione costante, quotidiana".
Lei non è nato in questa provincia. Conta di essere nominato preside al sud, nella sua terra?
"Mi sono sposato qui, la mia carriera è qui. Anche la casa l’ho comprata qui. Ormai la mia vita è in questa provincia. A correre avanti e indietro da Goro e Porto Garibaldi, da Mesola a San Giuseppe di Comacchio".