FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Scoperta maxi evasione. Fatture per ‘nascondere’ i compensi dei titolari. Così eludevano il fisco

Protagonista una società che operava nell’ambito del Superbonus. Facevano passare i propri stipendi come consulenze di ditte esterne. In questo modo ‘abbattevano’ le imposte. Risparmi anche sugli utili.

Scoperta maxi evasione. Fatture per ‘nascondere’ i compensi dei titolari. Così eludevano il fisco

Gli accertamenti sono stati condotti dalla guardia di finanza

Con un trucco basato su un giro di fatture sarebbero riusciti a evadere il fisco per circa due milioni di euro. Una somma monstre che poi è stata versata una volta che il ‘giochetto’ è stato scoperto dalla guardia di finanza. Protagonista della vicenda è una società che si occupa di consulenze tecniche nell’ambito dell’esecuzione di lavori edilizi su immobili che beneficiano del Superbonus 110%.

Stando a quanto emerso dagli accertamenti degli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria, l’impresa avrebbe mascherato i compensi elargiti ai propri amministratori (due in tutto, che si sono susseguiti nel tempo e in particolare nel periodo al centro dell’accertamento) facendoli passare come pagamenti di fatture per attività di consulenza esterna emesse dagli stessi soggetti attraverso ditte individuali a loro riconducibili. In questo modo, invece di pagare ritenute rilevanti sui compensi degli amministratori, attraverso il metodo della fatturazione e grazie al regime forfettario, riuscivano a versare importi di gran lunga inferiori. Un trucco che però è stato scoperto durante gli accertamenti eseguiti dagli uomini del comando di via Palestro.

Ma quello, stando a quanto emerso nel corso dell’attività, non era l’unico vantaggio fiscale che i due amministratori erano riusciti a ‘ritagliarsi’. L’altro lo ricavavano facendo leva sugli utili. Sempre attraverso queste fatture delle ditte individuali di cui si parlava sopra, riuscivano infatti ad abbattere l’utile sul quale poi pagare l’imposta. Attraverso tale escamotage, l’impresa ha così ottenuto un ulteriore indebito risparmio derivante appunto dalle minori imposte che sono state calcolate sull’utile dichiarato il quale, in ragione dei costi relativi alle fatture oggetto di contestazione, risultava inferiore rispetto a quello effettivo. I fatti finiti all’attenzione delle fiamme gialle si sarebbero verificati a Ferrara tra il 2021 e il 2022.

Dopo la chiusura dell’ispezione che ha portato alla scoperta del metodo utilizzato dalla società di consulenza per aggirare il fisco, la ditta ha provveduto a sanare la propria posizione, versando dunque nelle casse dell’Erario una cifra di poco inferiore ai due milioni di euro. Non certo brustolini dal punto di vista delle entrate, arrivati alle casse pubbliche grazie al fiuto del personale del nucleo di polizia economico finanziaria.

"Tale intervento – fanno sapere dal comando provinciale della guardia di finanza – conferma l’impegno profuso quotidianamente dalle fiamme gialle ferraresi per recuperare gli importi indebitamente sottratti alla collettività attraverso condotte evasive o fraudolente". I controlli dei militari proseguiranno, con particolare attenzione sui settori più a rischio evasione, non ultimo quello dell’edilizia del Superbonus.