Scienziato e militare di valore. Una piazza per Alula Taibel

L’amministrazione ha deciso di intitolare una fetta della città alla sua memoria, sabato la cerimonia.

Scienziato e militare di valore. Una piazza per Alula Taibel

Lo scienziato e militare pluridecorato Alula Taibel, a lui sarà intitolata una piazza a Copparo

COPPARO

Copparo rende omaggio ad Alula Taibel, copparese che ha dato lustro alla città come militare prima come scienziato poi. Sabato alle 15, infatti, verrà scoperta la targa di intitolazione di una piazzetta e, a seguire, una conferenza di carattere storico: alle 15.45, in Galleria Civica Alda Costa, Giacomo Bollini e Donato Bragatto, ricercatori storici rispettivamente di Bologna e di Ferrara, presenteranno il libro di cui sono autori "Dal Podgora alle Ambe, dal Carso al Guatemala: la vita avventurosa di Alula Taibel". Il riconoscimento è stato proposto dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra di Ferrara e sposato con convinzione dall’Amministrazione comunale, che ha attivato l’iter condotto dal servizio e dalla commissione toponomastica e odonomastica stradale. A Taibel, che ha meritato tre medaglie d’Argento al Valor Militare e due di Bronzo, distinguendosi anche come naturalista divenuto riferimento in campo internazionale, è dedicata una piazzetta di circa 280 metri quadrati ubicata a nord di via Albert Bruce Sabin, da cui si accede.

Taibel nasce l’8 gennaio 1892 in una abitazione sopra i monopòli di stato di Copparo. Il padre, la cui famiglia è di origini yemenite, è un ex ufficiale austroungarico di Cremona, con origini ungheresi, che dopo l’Unità scelse la cittadinanza italiana: morirà due giorni dopo la nascita del figlio. Entra in Accademia Militare a Modena, partecipa alla guerra Italo Turca sotto il comando di Armando Diaz e alla prima guerra mondiale: è uno dei più giovani comandanti di un reparto di arditi nel 1917 e viene pluridecorato. Si laurea in scienze a Bologna e si specializza in ornitologia, quindi prende una seconda laurea in medicina veterinaria. Scrive centinaia di saggi e libri sull’argomento. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si trova in Africa per compiere degli studi sulla fauna locale: arruolato, viene fatto prigioniero dagli inglesi e deportato nel campo di prigionia di Yol in India. Anche lì continua a pubblicare studi sulla fauna locale, agevolato nelle ricerche dagli stessi inglesi. Nel dopoguerra lavora in un centro di allevamento sperimentale a Rovigo, quindi come direttore dello zoo di Torino. Si trasferisce a Pisa con la moglie copparese, ma, rimasto vedovo torna a vivere a Copparo da un nipote. Muore quarant’anni or sono, nel 1984: riposa nel cimitero locale insieme alla madre e alla moglie. Il "rinvenimento" del suo diario di guerra, pubblicato in forma anonima e in pochissime copie alla fine degli anni ‘70, ha dato origine al libro che sarà presentato.