CRISTINA RUFINI
Cronaca

A13, il tragico schianto: moglie e figlia morte, indagato il papà. "Strage inaccettabile"

Aperto un fasciolo per omicidio stradale, ora una consulenza cinematica. Gioia, 5 anni, è la quarantesima piccola vittima della strada in Italia nel 2023. La rabbia del sindacato di polizia: "Tolte le pattuglie e non si fa nulla"

Ferrara, 29 settembre 2023 – Una strage di bambini sulle strade italiane. Gioia Petriccione, la piccolina che lunedì prossimo avrebbe compiuto sei anni, è la quarantesima vittima baby in un incidente stradale. Questo numero, purtroppo, è già più elevato rispetto a quello dello scorso anno. Intanto proseguono le indagini della polizia stradale per ricostruire la dinamica dello schianto che è costato la vita alla bambina e alla sua mamma Maria Grazia Forgetta di 49 anni. Praticamente illeso il suo papà Michele Petriccione, 50 anni, che era alla guida della Saab, a bordo della quale la famigliola si era messa in viaggio per raggiungere Roccamorfina, in provincia di Caserta, dove la stavano aspettando i parenti.

Incidente mortale sulla A 13, morte figlia e moglie
Incidente mortale sulla A 13, morte figlia e moglie

Un maledetto viaggio che per madre e figlioletta si è interrotto sull’A13, tra Ferrara nord e Ferrara sud, nel terribile schianto contro un tir fermo in fila, della ’Trasporti Fatale’. Il padre è rimasto praticamente illeso, nella carambola che è seguita allo schianto, ma la sua è già una condanna a vita. Da ieri, come atto dovuto e inevitabile, il pubblico ministero che coordina le indagini, Stefano Longhi, lo ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di accusa di duplice omicidio stradale. Era lui alla guida e la sua Saab ha tamponato un tir fermo in coda per un precedente incidente. Poco altro da aggiungere, anche se il magistrato nei prossimi giorni disporrà comunque una consulenza cinematica per accertare la velocità del mezzo, il punto d’impatto e l’esatta dinamica. Non è stata disposta l’autopsia su madre e figlia, anche perché ci sono pochi dubbi sulle cause della morte.

Approfondimenti saranno compiuti anche sulla segnalazione della coda che si era formata a seguito del precedente tamponamento tra due tir. Indagini dovute, ma, come dicevamo in precedenza, l’uomo la sua condanna l’ha già avuta ed è a vita. Ieri Petriccione è stato raggiunto ad Abano Terme da alcuni parenti.

"Fisicamente mio zio – ha dichiarato una nipote del cinquantenne – sta abbastanza bene. Per il resto è tutta un’altra cosa, come potrete ben capire. Adesso non è qui in casa. É andato da sua sorella". "Gioia era una bambina dolcissima. La vedevo quando veniva qui con la mamma comprare le figurine", è il ricordo dell’edicolante vicino casa dei Petriccione. Gioia era arrivata nel 2017, poco dopo il trasferimento dei genitori al Nord. Era stata tanto attesa e il nome scelto, Gioia, ne è la riprova. Non c’è mai un senso alla morte, tanto più alla morte di un bambino. "Abbiamo assistito all’ennesima strage sulle nostre strade. Che rispecchia comunque l’andamento nazionale che in questi ultimi anni ha avuto un trend decisamente in crescita – commenta Fabio Zaccarini, segretario provinciale di Ferrara Fsp Polizia di Stato – per quanto riguarda gli incidenti con esito mortale. Per un poliziotto che da 30 anni pattuglia le nostre strade, queste notizie e in generale queste vittime, sono inaccettabili. Ma la cosa peggiore è che ormai queste notizie scivolano fra le pieghe dei giornali locali senza che nessuno, politica in primis, faccia qualcosa per cercare di evitarle. Le varie riforme al codice della strada, compresa l’introduzione del reato di omicidio stradale, non hanno sortito alcun effetto". E questo per Zaccarini è anche il risultato dell’azzeramento delle pattuglie sulle strade.