"Non è vero che è cambiata da allora - ha sottolineato Donata Bergamini, nei giorni scorsi dopo la richiesta della procura di Castrovillari –. È sempre la stessa. Mi aspetto giustizia e il massimo della pena". Massimo della pena per un delitto che è nato in una "famiglia di stampo patriarcale" come ha sottolineato lo stesso procuratore D’Alessio. Andava ripristinato l’onore della ragazza, perché Denis l’aveva lasciata, peraltro dopo che nel 1987 lei aveva abortito un figlio suo, interruzione di gravidanza avvenuta a Londra.
Lui non poteva cavarsela con un semplice "è finita". Del resto la stessa Isabella, 12 giorni prima della morte del calciatore, incontrando l’amica Tiziana Rota a Rende, dove l’imputata viveva, le aveva confessato "Tizià questa volta è per sempre, non torna più…l’ho perso. Ma piuttosto che saperlo di un’altra, lo preferisco morto", come la stessa Rota ha ribadito di recente alla Corte.
Poi all’avvicinarsi dei cugini della Internò, la ragazza disse all’amica di cambiare discorso: "Se sanno che mi ha lasciata lo ammazzano…tu non puoi capire Tizià, l’onore. Sei del nord". Dodici giorni dopo Denis è stato ucciso.