Sono 923 i richiedenti protezione internazionale che, mandati dal ministero degli Interni, sono stati accolti nelle strutture. Il dato, aggiornato al 3 ottobre di quest’anno, della prefettura ora guidata da Massimo Marchesiello. In sette mesi il numero, che riguarda la nostra provincia, ha fatto un balzo di 148 unità. A marzo di quest’anno, sono sempre dati della prefettura, erano infatti 775.
Un numero destinato a salire e che va ad infrangersi con la reale disponibilità di posti che può mettere sul tavolo la nostra provincia, quella che si può definire la rete dell’accoglienza. Già a marzo Rinaldo Argentieri, prefetto fino a poco tempo fa, lanciava l’allarme su questa difficile situazione. "Non vogliamo lasciare nessuno per strada – le sue parole quando annunciò i dati che riguardavano il mondo dell’immigrazione e l’emergenza legata ai continui sbarchi –. Le cooperative svolgono un servizio più che soddisfacente, ma non hanno più posti". Una situazione che è andata peggiorando di mese in mese. Già allora era un’impresa impossibile trovare case da prendere in affitto. Da qui l’sos a concedere appartamenti vuoti, disabitati. Appartamenti da dare in affitto per l’accoglienza dei migranti. Adesso il quadro è peggiorato e sembra che non ci siano segnali perché questa tendenza cambi. Dice Chiara Bertolasi, portavoce del Forum Ferrarese del Terzo Settore: "Da sempre abbiamo fatto e facciamo la nostra parte. Nessuno dimenticherà certo il nostro impegno ed anche i nostri sacrifici quando si è trattato, mettendo in campo le forze del volontariato, di affrontare l’emergenza Covid. Così forte è stata la nostra dedizione, a tutto campo, con la tragedia della guerra in Ucraina. Noi ci siamo, sempre. Certo un aumento degli arrivi concorre ad aumentare la pressione su un mondo, il nostro, quello di chi si mette in gioco per dare una mano". Una pausa, poi Bertolasi aggiunge, le sue parole un po’ amare. "Noi diamo con generosità – sottolinea –, ma in alcuni casi il nostro lavoro viene dimenticato. Riteniamo che questo mondo debba essere sostenuto, non solo quando magari siamo indispensabili".
Laura Roncagli è vicepresidente del Csv Terre Estensi, volontaria da una vita, ha fondato la rete del volontariato accogliente e di prossimità. Una missione che si declina in tanti volti. Che hanno come denominatore comune l’umanità. Aiutano le donne a conciliare l’essere mamme con il lavoro; vanno nelle case per dare una mano ai bambini stranieri a fare i compiti di scuola. Sono anche a fianco degli anziani. "Siamo a Ferrara, ad Argenta e Portomaggiore – spiega –, l’integrazione deve partire dai bambini, devono sentire l’affetto, la solidarietà. Solo così creeremo bravi cittadini, persone che diventeranno una ricchezza per la nostra società. Non certo alzando muri. Chi arriva ha bisogno di luoghi accoglienti a cui si aggiungano progetti di lingua, integrazione, conoscenza del luogo dove sono arrivati. Solo così verrà dato un futuro a loro. E anche a noi".
Mario Bovenzi