"Il San Giorgio è un centro d’eccellenza il cui valore è riconosciuto in modo unanime, risponde a bisogni primari di tante famiglie ed è per Ferrara un fiore all’occhiello in una sanità che non si è dimostrata sempre all’altezza delle aspettative a causa di scelte sbagliate messe in atto dalla Regione, che hanno penalizzato il nostro territorio". A intervenire a gamba tesa sull’affaire San Giorgio è il sindaco Alan Fabbri, anche in qualità di presidente della Conferenza territoriale Socio-sanitaria.
L’allarme sulla chiusura della struttura era stato lanciato, nei mesi scorsi, dai sindacati. Di lì, si è acceso un lungo dibattito che, se per un verso è stato mal digerito dalla governance delle aziende ospedaliere, dall’altro ha dimostrato un legame della città alla struttura. Ma torniamo alle parole del sindaco.
"È, questo punto, urgente ottenere garanzie sul futuro del Centro di Riabilitazione, senza lasciare dubbi alle famiglie e ai pazienti sulla risposta che la struttura, nella sua sede ferrarese, potrà continuare a dare", aggiunge il sindaco. "Qui non si tratta di servizi che possono essere gestiti come semplici numeri – prosegue - un posto letto in più o in meno, per situazioni tanto gravi e drammatiche, può modificare la qualità della vita di un intero nucleo famigliare oltreché del paziente assistito. E, allo stesso modo, lo spostamento dei punti di riferimento per queste gravi patologie, da Ferrara ad altre realtà, può essere vissuto come negativo dall’utenza fragile che frequenta la struttura. Come sindaco e come presidente della Conferenza territoriale Socio Sanitaria mi aspetto che l’Ausl ferrarese difenda le sue eccellenze da logiche regionali che, molto spesso come più volte accaduto in passato, non tengono in debita considerazione i bisogni dei cittadini". Va detto, comunque che all’indomani delle preoccupazioni suscitate dalle prime indiscrezioni sulla riduzione dell’attività del San Giorgio, l’azienda Usl aveva chiarito che si trattava di una decisione temporanea. "La riduzione di 24 posti letto del Centro – si leggeva nella nota - è limitata al periodo estivo e rientra nel complessivo piano che la direzione sanitaria ha predisposto, come ogni anno, e che prevede il rallentamento di alcune attività, anche in relazione alla difficoltà a reperire personale". Non solo.
"Nessuno – aveva scritto la direzione sanitaria - intende disconoscere la qualità del servizio che da tanti anni viene erogato dal Centro ne’ le capacità degli operatori che vi lavorano. Al contrario, proprio in virtù di tale qualità, negli ultimi mesi è stata ampliata l’attività fisioterapica del centro riabilitativo anche ai pazienti ambulatoriali e presso gli altri reparti dell’Ospedale di Cona". Fabbri, comunque, vuole vederci chiaro e accusa la Regione: "Non si provi – chiude - a fare da scaricabarile sul Governo per quanto riguarda gli aspetti economici e il personale da reperire: da anni la sanità ferrarese, fa le spese di scelte e strategie decise dalla Regione che non tutelano il nostro territorio come i ferraresi si aspettano".
Federico Di Bisceglie