MARIO BOVENZI
Cronaca

Salvate la mecca dei dischi. Pistelli Bartolucci, si tratta: "Trasloco da scongiurare"

Domani ci sarà un incontro tra il Comune e il titolare del negozio di musica. Tanti commercianti pronti a far avanti per insediarsi in quello spazio prestigioso.

Il titolare Riccardo Gadda mostra un listino prezzi dell’emporio Pistelli Bartolucci

Il titolare Riccardo Gadda mostra un listino prezzi dell’emporio Pistelli Bartolucci

"Not to be taken away", da non portare via, scritto sullo schienale della sedia di Keith Moon, lunatico batterista degli Who. Se lo augurano in tanti. Ore cruciali per il futuro di ‘Pistelli & Bartolucci’, il negozio di dischi e strumenti musicali che ha tenuto il ritmo di generazioni. Il titolare Riccardo Gadda ha annunciato nei giorni scorsi il trasloco dell’attività commerciale, che si trova all’angolo dei 4S, in via Garibaldi. "Con la musica non ci pago l’affitto", le sue parole. Da qui la decisione di spostare lp, batterie e chitarre in uno spazio in via Garibaldi. L’attività, un pezzo della storia di Ferrara con le radici a 157 anni fa, si trova in un edificio di proprietà del Comune.

Due le strade. L’amministrazione comunale ha preso contatto con il titolare, domani l’incontro. Si sta cercando una via per uscire dallo stallo. In soldoni, di affrontare in qualche modo il capitolo ’affitto’. A seguire in prima persona la vicenda è Francesco Carità, assessore comunale al commercio. L’obiettivo, se le parti trovano un accordo, è quello di scongiurare il trasloco e di mantenere l’attività in quello scorcio che ha rappresentato e rappresenta un punto di ritrovo per chi di concerti ne ha fatti già; per chi tenta la difficile strada scalando accordi e palcoscenici; per appassionati di musica, le cuffie alle orecchie, il disco che gira. Un bivio appunto. Perché ci sono già alla finestra imprenditori e commercianti pronti ad insediarsi, per accendere la loro insegna in quell’angolo tra viale Cavour e Corso Martiri della Libertà, una vetrina ideale nel cuore della città. A pochi metri dalla piazza, all’ombra del castello, incastonata nel palazzo del teatro comunale. "Quelle vetrine sono in una posizione ottima, non rimarranno certo spente se non per i tempi tecnici necessari al pasaggio tra le due gestioni. Deve essere fatto un bando, certo. Ma posso dire che dall’annuncio del trasloco, già la mattina, numerosi imprenditori si sono fatti avanti. Hanno manifestato un forte interesse", il commento di un addetto ai lavori, che vive da sempre di commercio. Riccardo Gadda in queste ore ha ricevuto telefonate di musicisti e appassionati che hanno manifestato la loro vicinanza. Comunque vada, non c’è il rischio che lì si aprano le occhiaie vuote di una vetrina spenta. Non solo musica. Per anni quella bottega è stato uno spaccio, un emporio. Gadda mostra un cartello, è un listino prezzi piuttosto sui generis. Una cornice nera, il vetro. In alto si legge a caratteri cubitali. ’Finirà al manicomio chi si sarà messo in mente di fare concorrenza all’emporio Pistelli Bartolucci’. Poi ancora, una dicitura. ’Con 5 lire soltanto si riceverà tutta questa grazia di Dio’. E un elenco. Al numero uno, cento biglietti da visita con nome e cognome. Poi ancora, una scatola di polvere dentifricia. Dieci caramelle Torino. Il tabellone termina così. "E se volete bere il vero Chianti ne troverete sempre da Pistelli Bartolucci".

Quel cartello nessuno se lo ricorda più, solo il titolare che lo conserva come una reliquia. Vicino ai cd, Crosby, Stills, Nash & Young, Déjà vu primo album – era il 1970, Atlantic Records –, un po’ allucinato, un po’ melodico. The Police, Walking on the moon cadenzato ma non troppo, come i passi leggeri e prudenti di chi cammina sulla faccia pallida del satellite. Gadda ha rilevato l’attività negli anni del Covid, l’ha tenuta per mano, salvata dalla chiusura. Ma adesso lì non riesce a stare più, troppo caro l’affitto. "Not to be taken away". Se lo augurano in tanti.