Risposte in tempi brevi per i malesseri più lievi. Si chiama ambulatorio a bassa complessità e sarà attivo da lunedì 26 all’interno della Casa di Comunità della ’Cittadella San Rocco’ di Ferrara. Il nuovo servizio rientra in un progetto complessivo finalizzato a limitare gli accessi ai pronto soccorso di Cona e degli altri presidi ospedalieri, e che vedrà l’implementazione di altre strutture analoghe a quella di San Rocco. Con questo progetto e col nuovo servizio l’Azienda Usl di Ferrara e l’azienda ospedaliera recepiscono le indicazioni dell’assessorato alle Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna che l’11 agosto scorso aveva annunciato l’arrivo nei territori dei nuovi ambulatori a bassa complessità. Queste strutture hanno l’obiettivo di dare da subito una risposta ai bisogni di salute dei cittadini per quanto riguarda gli interventi sanitari a bassa intensità clinica fornendo una risposta in tempi rapidi e contribuendo allo stesso tempo a una maggiore appropriatezza delle cure e della presa in carico territoriale, in alternativa all’accesso in pronto soccorso.
Si tratta dunque di una prima sperimentazione per far fronte al problema del sovraffollamento dei pronto soccorso, che la direzione delle due aziende sanitarie ferraresi sta affrontando e che vedrà di qui a breve anche l’attivazione di altri progetti di miglioramento organizzativo dei reparti di emergenza, nonché di strutturazione sul territorio della rete delle Case della Comunità in collaborazione coi medici di medicina generale, sempre per far fronte più puntualmente, alle varie problematiche dell’utenza.
L’ambulatorio si occuperà di prestazioni e assistenza ai cittadini che necessitano di una rapida e appropriata risposta nell’area delle cure primarie, in integrazione all’attività svolta dal medico di medicina generale e della continuità assistenziale. La struttura non è un pronto soccorso e nemmeno un punto di primo intervento, così come non è prevista assistenza pediatrica. Nell’ambulatorio opererà un’equipe multiprofessionale formata da medici afferenti alle Unità continuità assistenziale (Uca) e personale infermieristico afferente alla Casa di Comunità. "Il nuovo ambulatorio a bassa complessità rappresenta un passo avanti verso il modello a cui si dovranno ispirare le attività svolte nelle strutture sanitarie territoriali come le Case di Comunità, secondo un approccio sistemico, collaborativo, partecipativo e di promozione comunitaria della salute – evidenzia Monica Calamai, direttrice generale dell’Azienda usl e commissaria straordinaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara -. Il modello riorganizzativo della sanità contenuto nel decreto ministeriale 77 va in questa direzione, al fine di offrire ai cittadini prestazioni e percorsi il più possibile appropriati rispetto ai loro bisogni di salute. Questo approccio ha anche l’obiettivo di non sovraffollare i pronto soccorso, cui ci si deve rivolgere per le situazioni davvero urgenti".