Sagra della vongola con il ’nemico’. Nel menu anche il killer dei mari

La 24esima Sagra della Vongola di Goro presenta i ravioli ripieni di granchio blu dell'Adriatico come novità culinaria, simbolo di sostenibilità e valorizzazione del territorio marino.

Sagra della vongola con il ’nemico’. Nel menu anche il killer dei mari

Sagra della vongola con il ’nemico’. Nel menu anche il killer dei mari

Ha preso il via ieri la 24esima edizione della Sagra della Vongola di Goro, che animerà il paese anche nelle giornate di oggi, domani, e nei week-end del 20 e 21, e del 27 e 28 luglio, con lo stand gastronomico che aprirà dalle 19 in piazzale Natale Bellotti nelle serate di festa. E tra i piatti proposti vi saranno anche i ravioli ripieni del temibile granchio blu dell’Adriatico, prodotti dal Pastificio Artusi di Padova, primo in Italia a proporre una pasta ripiena con il crostaceo, definito ‘killer dei mari ’ per la sua indiscussa voracità che lo ha reso protagonista di un vero e proprio assalto agli allevamenti di vongole veraci sul Delta del Po tra Scardovari e Goro. "Goro – affermano Enrico e Alberto Artusi - è un’icona della Pesca e sdoganare il granchio blu qui ha un forte valore simbolico. Abbiamo deciso con questo prodotto di offrire un tributo alla comunità dei pescatori e amanti del mare che credono nella necessità di promozione e salvaguardia del territorio e di un ecosistema delicatissimo. Come azienda crediamo fortemente nei valori identitari utilizzando solo ed esclusivamente prodotti di filiera italiana. Per questo abbiamo lanciato da subito lo slogan: granchio blu da minaccia a risorsa". Paolo Caratossidis, presidente di Cultura & Cucina e promotore del Granchio Blu Network, aveva studiato il fenomeno già nel 2021 quando ha ideato gli Stati Generali della Pesca: "Dire che avevamo previsto tutto ciò che è accaduto l’estate scorsa, con l’esplosione demografica del granchio blu, è riduttivo. Abbiamo sempre creduto in una cultura del consumo sostenibile delle risorse del mare. Bisogna seguire esempi virtuosi di altri paesi come Grecia e Tunisia che hanno fatto diventare il crostaceo alieno una risorsa".