Ferrara, 10 settembre 2022 - Non ce l'ha fatta Roberto Gregnanini, il dipendente comunale sessantenne rimasto gravemente ferito in una sparatoria avvenuta il 3 marzo in piazzetta Schiatti. Dopo sei mesi di lotta per la vita, la sua situazione è precipitata irrimediabilmente. Anche il barlume di speranza che si era acceso a giugno, quando fu dimesso dalla Rianimazione, si è spento rapidamente.
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Dopo pochi giorni, infatti, fu di nuovo ricoverato in Terapia intensiva, dove è rimasto fino al tardo pomeriggio di ieri, quando il suo cuore ha cessato di battere. Della sparatoria è accusato Michele Cazzanti, 56 anni, anche lui dipendente comunale. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe aspettato la vittima all'angolo tra piazzetta Schiatti e via Boccaleone per scaricargli addosso otto colpi di pistola (solo uno dei quali è andato a segno, all'addome). Con la morte di Gregnanini il carico di accuse per Cazzanti si appesantisce. L'ipotesi di reato passa infatti da tentato omicidio a omicidio.
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"Il dolore è grande, piangiamo la morte di un ferrarese, stimato dipendente del Comune, vittima di un gesto folle. Tutto questo ha i contorni dell'assurdo, del tragico assurdo. Mi stringo al dolore della famiglia, siamo a disposizione per fare quanto possibile in questo momento drammatico". Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri dopo la morte di Roberto Gregnanini, funzionario del Protocollo del Comune di Ferrara. Il primo cittadino ha chiamato questa mattina la moglie manifestandogli personalmente il proprio cordoglio e sottolineando la piena disponibilità ad aiuto e supporto.