FRANCO VINCENZI VANINI
Cronaca

Riaperta l’Agrilocanda dopo i danni: "Grazie, l’alluvione non ci ha fermato"

Campotto, il titolare Tundo: "Abbiamo organizzato una festa per chi ci è stato vicino nei momenti più duri"

Agrilocanda risorge: i danni ammontano a oltre. 200mila euro, ma Tundo non si è spaventato e si è rimboccato le maniche

Agrilocanda risorge: i danni ammontano a oltre. 200mila euro, ma Tundo non si è spaventato e si è rimboccato le maniche

L’11 ottobre l’agrilocanda di Campotto era sommersa sotto due metri d’acqua, ora l’alluvione è un ricordo e sabato c’è stata la grande festa per la riapertura. Esulta Sebastiano Tundo: "E’ stata una festa incredibile: siamo ancora emozionati e colmi di gratitudine. C’era tantissima gente, sento ancora l’eco dell’energia che risuona ancora forte. Ci siamo riabbracciati, abbiamo riso, cantato, ballato e mangiato. L’Agrilocanda ha ripreso a brillare! Un enorme grazie va ai nostri collaboratori, interni ed esterni: senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Ed è solo l’inizio: abbiamo in serbo tantissime novità e sorprese".

L’agrilocanda era rimasta chiusa dal 20 ottobre fino all’11 gennaio; in dicembre c’erano state alcune aperture sperimentali a Filo e adesso ha riaperto a Campotto, dove tutto era cominciato.

"Abbiamo organizzato la festa anche per ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicino nei momenti più duri – riprende Tundo – D’ora in avanti saremo aperti tuto l’anno, a pranzo e a cena, tutti i giorni". Tra i sostenitori il primo è senz’altro Massimo Ricci, proprietario dell’immobile: "Ci ha dato una mano fondamentale: in poco tempo ha rimesso in piedi tutto. Un ringraziamento speciale esteso a tutti i volontari del paese, a loro va la mia gratitudine".

Massimo Ricci è uno dei principali imprenditori di Argenta, fondatore tra le altre cose, di "Bia", azienda leader a livello europeo nella produzione di cous cous ma non solo. Mecenate anche dello sport e della fiera di Argenta.

Agrilocanda risorge non dalle ceneri ma dalle acque: i danni ammontano a oltre 200 mila euro, ma Sebastiano non si è fatto spaventare, si è rimboccato le maniche, ha conservato il personale che aveva fino all’alluvione, diciotto persone tra cuochi, camerieri e altre figure professionali, li ha considerate una ricchezza, un valore aggiunto. E ora riparte con entusiasmo e gioia.

E rilancia: "Siamo stati felici della risposta del paese, che ci fa bene sperare per il futuro. Tra breve ci amplieremo con un laboratorio con prodotti freschi, da forno: pasta fresca, pane e biscotti".

Franco Vanini