E’ il tempo della storia che focalizza passi cruciali della Bondeno di fine Ottocento e dà luce a documenti inediti, tutti da esplorare. E’ "Bondeno primo gennaio 1900", il nuovo libro di Bracciano Lodi ed Edmo Mori, uscito in questi giorni nelle librerie e nelle edicole, presentato sabato alla Casa Società Operaia di Mutuo Soccorso di viale Repubblica a Bondeno. Bracciano Lodi ed Edmo Mori, arrivati alla decima pubblicazione di storia locale, tolgono dalla polvere dell’archivio documenti inediti, illuminando volti, voci, situazioni sociali, politiche, culturali ed economiche. Giustappongono storia nazionale e locale, intrecciano eventi e documenti, collocano, nei luoghi dell’anima e dei fatti, edifici, opere e operai di bonifica, proprietari agricoli e lotte di braccianti. Muovono dalle sedute dei consigli comunali alla vita delle associazioni, dalla toponomastica alla vita di studenti e maestri, dalle parrocchie ai seggi elettorali. "Dopo aver indagato diversi momenti del Novecento bondenese – spiega Lodi – ci è venuta la curiosità di conoscere meglio come si è giunti al nuovo secolo. Da qui la voglia di sapere come era Bondeno negli anni di fine Ottocento". E così dopo un testo teatrale non si sono fermati. "Abbiamo corredato quel racconto con la ricostruzione storica della realtà di Bondeno – spiega Mori - dalla sua adesione al Regno d’Italia, avvenuta con il plebiscito del 1861 dove uno solò votò contrario, fino a quel lunedì 1 gennaio 1900". Curiosità ed eventi. Nel libro è pubblicato il regolamento per le scuole del consiglio comunale del 1875 con obbligo scolastico per tutti. Si apprende che era obbligatorio per le ragazze imparare il lavoro dei pizzi e c’era una macchina da cucire, per i ragazzi invece i cappelli e le stuoie. Chi dedicava il suo tempo libero ad insegnare a leggere e scrivere, nei campi a chi era analfabeta ,riceveva medaglie e premi. Emergono poi nel paese figure come Gioacchino Pepoli, ministro del governo Rattazzi, che aveva casa a Stellata e che difendeva i deboli e della moglie, la marchesa Federica di Hohenzollern , che fondò e diresse la prima Cooperativa delle operaie tessitrici. Poi i processi ai cooperatori e alle braccianti e tanto altro.
Claudia Fortini