
Il punto al tavolo con i sindacati, Coletti: "Stimiamo di agire su duecento alloggi"
Recuperare il patrimonio immobiliare pubblico obsoleto per favorire nuove soluzioni alloggiative. È questa la finalità che ha spinto l’assessorato alle Politiche abitative a mettere in campo una strategia che ha portato a stanziare, dal 2023, risorse comunali per quasi due milioni e 300mila euro, coi quali si stima di recuperare 213 alloggi popolari al momento non assegnabili. Il piano di recupero delle case popolari cittadine, caldeggiato dall’assessore alle Politiche abitative Cristina Coletti, dal 2023 ha visto un flusso finanziario superiore alle risorse assegnate a Ferrara dalla Regione, nell’ambito del suo programma straordinario di recupero. Per la riqualificazione degli immobili pubblici, nelle ultime tre annualità viale Aldo Moro ha infatti destinato a Ferrara un milione e e 727mila euro.
Il raffronto è stato oggetto di condivisione nel corso di un tavolo comunale di confronto sulle politiche dell’abitare – organismo nato a seguito della firma di un protocollo voluto dall’assessore Coletti nel 2022 – che nei giorni scorsi ha riunito in Sala Arengo il Comune e le organizzazioni sindacali confederali e degli inquilini (Sunia, Cgil, Spi-Cgil, Sicet, Cisl, Uniat e Uil).
"Ciò che avevamo promesso sin dal primo mandato – spiega l’assessore Coletti, che ha presieduto l’assemblea – era una nuova e sempre maggiore attenzione ai bisogni sociali e abitativi delle persone più fragili. Per questo abbiamo lavorato da subito per realizzare un piano di investimento per il recupero degli alloggi vuoti, mai realizzato prima a Ferrara con un tale flusso di risorse economiche proprie del bilancio comunale. Questo grazie a un utilizzo virtuoso delle risorse, in quanto dal 2020 le somme provenienti dal riscatto delle aree Peep sono state sistematicamente investite per recuperare e valorizzare il patrimonio di Edilizia residenziale pubblica. Siamo consapevoli che tutto questo non è sufficiente, ci aspettiamo quindi che anche la Regione predisponga un vero programma straordinario di recupero, in quanto quello attuale nei fatti ha avuto una portata finanziaria minore del 25% rispetto al piano ordinario".
Con i complessivi tre milioni e 100mila euro si stima che 268 alloggi potranno tornare assegnabili ai cittadini in lista per l’ottenimento di una casa popolare. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno dimostrato apprezzamento per la manovra: "Le risorse sono importanti, anche se da sole insufficienti per affrontare globalmente il delicato tema dell’abitare, a fronte del numero di alloggi in attesa di recupero".