Una polemica per due. Verrebbe da dire così, parafrasando il celebre film natalizio di John Landis. I protagonisti – loro malgrado – di questa vicenda sono alcuni studenti (e soprattutto i genitori) di due scuole elementari della città ai quali è stato comunicato che "per motivi organizzativi, quest’anno non si farà la festa di Natale". O, meglio, la festa verrà svolta solamente da alcune classi. Non da tutte. Questa decisione, motivata appunto dalle dirigenze scolastiche adducendo problematiche di carattere organizzativo, ha fatto letteralmente infuriare i genitori dei bambini esclusi. Ma, mentre in una delle due scuole elementari la situazione deve essere ancora chiarita del tutto – anche se il tempo stringe, e non poco – nell’altro istituto lo spirito d’iniziativa di un genitore potrebbe aver cambiato le carte in tavola. Anche se, come precisa un genitore che mantiene l’anonimato, "al momento ho solo la promessa della dirigente e le rassicurazioni generiche di due maestre". Forse, in effetti, non abbastanza. Ma arriviamo al fatto. "Attorno a fine novembre – racconta il genitore – le insegnanti dei nostri figli ci hanno comunicato che la festa di Natale non si sarebbe svolta. Le motivazioni sono state un po’ sconclusionate. Dapprima un’insegnante ha addotto ragioni di carattere pratico-organizzativo, poi una collega ha rilanciato sulla necessità di rispettare il ’multiculturalismo’, salvo poi riprendere le motivazioni tecniche. Insomma, non c’è stata chiarezza". A quel punto, calendario alla mano, il genitore ha capito che non c’era tempo da perdere e ha deciso di agire. "L’indomani – prosegue – ho avviato una raccolta firme, prima in forma cartacea distribuendo i moduli davanti alla scuola, poi online attraverso una piattaforma specifica". Non c’è bisogno di indugiare troppo per restituire l’idea dell’impatto che un’iniziativa del genere ha avuto dentro e fuori la scuola. "Tant’è – prosegue – che le firme in un battibaleno hanno superato quota cento". Il dirigente scolastico, somatizzato l’effetto del cancan, ha convocato il genitore dandogli rassicurazioni che "qualcosa si sarebbe fatto" a patto che venisse ritirata la petizione. Così è stato fatto. Ma, al momento – lo ribadiamo – "le maestre non hanno ancora comunicato cosa verrà fatto e, soprattutto, quando verrà fatta la recita natalizia". Anche se, riconosce il genitore, "i bambini stanno facendo diverse prove da giorni".
La situazione, nell’altra scuola, è forse ancor più ingarbugliata. Tanto più che, a quanto abbiamo appreso, è stata pubblicata una locandina di un evento che escluderebbe alcune classi. Fra l’altro, proprio negli ultimi giorni, i genitori hanno fatto presente a più riprese il dispiacere degli studenti alle insegnanti. Ma, al momento, pare che la situazione non abbia registrato ancora cambiamenti. "I bambini sono davvero dispiaciuti – dice un genitore dell’istituto – perché, come sempre, erano convinti che la festa di Natale si sarebbe fatta. Quella dei motivi organizzativi onestamente non appare molto convincente. Speriamo davvero che il dirigente e le insegnanti, in nome del buon clima che caratterizza la scuola, possano tornare sui loro passi. Da parte nostra, c’è sempre stata collaborazione". A Natale – recita il detto – si è tutti più buoni. Forse.