FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Rapina in banca, chiuso il cerchio. Colpo e ostaggi alla Centro Emilia, preso ultimo membro della banda

L’uomo, 42 anni, è stato arrestato in provincia di Milano mentre fuggiva dopo un raid andato a monte. Era l’unico latitante dei responsabili dell’assalto da trecentomila euro. Gli altri tre furono trovati in ottobre. .

Rapina in banca, chiuso il cerchio. Colpo e ostaggi alla Centro Emilia, preso ultimo membro della banda

Era ricercato per rapina ed è stato arrestato mentre tentava di commettere un’altra rapina. Ironia della sorte, o forse semplicemente l’inevitabile destino dei professionisti del settore. L’ultimo membro del commando che nel settembre del 2022 aveva assaltato e ‘alleggerito’ di soldi e gioielli per oltre trecentomila euro la filiale della Banca Centro Emilia di Porta Romana è stato catturato nei giorni scorsi a Melzo, in provincia di Milano. Insieme a cinque complici, tutti arrivati da Palermo, aveva pianificato un colpo con la tecnica del buco alla Banca del Credito Cooperativo del Comune lombardo. Nonostante si trattasse di una gang di professionisti, qualcosa è andato storto, facendoli finire tutti nella rete della squadra mobile. A mandare a monte il piano è stato l’arrivo di una donna delle pulizie, che si è trovata di fronte i banditi con il volto coperto. A quel punto la banda non ha potuto fare altro che scappare, ma solo per finire nelle mani della polizia che li aspettava nei dintorni. Al momento dell’arresto in flagranza, è emerso che uno dei malviventi – un 42enne palermitano – era destinatario di un ordine di cattura proveniente da Ferrara in quanto ritenuto il quarto uomo (e unico ancora latitante) del commando che assaltò la Banca Centro Emilia in zona San Giorgio.

Il colpo, lo ricordiamo, fu messo a segno il 12 settembre del 2022. Quella mattina, un commando di quattro persone, tutti rapinatori in trasferta provenienti da Palermo, fece irruzione nella filiale di via Porta Romana dopo aver abbattuto le inferriate della finestra del bagno, appositamente tagliate la notte precedente. In un lampo, tre uomini armati e col volto travisato piombarono dentro e aggredirono la direttrice, immobilizzandola. La stessa sorte toccò, poco dopo, a due impiegati e tre clienti (tra cui una donna incinta), tutti legati mani e piedi con fascette da elettricista e chiusi in uno stanzino per tutta la durata della rapina. Agguantato il bottino, i banditi fuggirono. A scoprire l’accaduto fu un cliente che, intorno alle 10, entrò in banca trovandola stranamente aperta e vuota.

Le indagini dei carabinieri sono arrivate a una svolta nell’ottobre scorso. A tradire i malviventi fu, anche quella volta, un dettaglio banale. Un telefonino. Un semplice smartphone, inquadrato dalle telecamere di sorveglianza mentre era in mano a quello che all’apparenza era un normale cliente. Peccato che l’uomo tenesse il cellulare in maniera insolita, quasi innaturale. O meglio, come se stesse facendo un video, premurandosi di non essere notato. Quello è stato l’elemento che ha messo i militari sulla giusta via, portandoli, dopo lunghe e certosine indagini, a chiudere il cerchio intorno alla banda di rapinatori. Il primo coronamento dell’attività investigativa è arrivato quando tre uomini (tutti siciliani di 49, 51 e 54 anni, già in cella a Bologna, Palermo e Trapani per altre vicende) sono stati raggiunti da altrettanti ordini di custodia cautelare. Il caso è stato infine chiuso nei giorni scorsi con la cattura del quarto uomo.