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Chat a sfondo sessuale: il professore delle medie ha mandato alla sua studentessa oltre 10mila messaggi
Ferrara, 31 gennaio 2025 – La decisione arriva in tarda serata. Ed è presa dall’Ufficio scolastico regionale. Il docente indagato per adescamento di una minorenne, sua studentessa di una scuola media ferrarese, è ufficialmente sospeso. In via cautelativa, secondo quanto trapela, in attesa della conclusione dell’intero iter giudiziario, con effetto immediato.
Dunque già da oggi non si presenterà a scuola. Non si tratta di una sanzione, bensì – secondo le informazioni raccolte dal Carlino – di una decisione a tutela anzitutto della minorenne e della sua famiglia, del contesto scolastico e del professore, nei confronti del quale ad oggi c’è un’indagine preliminare conclusa. L’atto, il 415bis, datato 13 gennaio e solitamente preludio di una richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato all’indagato un paio di settimane fa.
Una giornata convulsa, quella di ieri, iniziata con la rabbia della famiglia della ragazzina (di età inferiore ai 14 anni). “La misura da adottare – così l’avvocato Simone Bianchi –, vista la gravità del reato contestato, a tutela della minore e a garanzia dell’indagato, doveva essere una sola: assegnare temporaneamente il docente ad altra mansione. Qui si è perso troppo tempo, procederemo di conseguenza per vie legali contro la scuola”.
Il tutor-controllore, messo poco prima delle vacanze di Natale, durante le sue lezioni nella classe della giovane, “è una figura del tutto insufficiente e non certamente a tutela della vittima”. Perché la sola presenza dell’insegnante in classe, “comporta inevitabilmente interazione con lei e non è più accettabile”.
Il caso è venuto alla luce il 4 dicembre quando la mamma della piccola vittima ha scoperto la chat nel telefonino della figlia. “Oltre diecimila messaggi”, scrive il consulente del pm Augusto Borghini, scambiati tra il 7 novembre e il 16 dicembre, giorno della perquisizione dei carabinieri nella scuola e del sequestro di tutti gli apparecchi elettronici del 48enne. “Quella chat – chiosa il legale – è inequivocabile, lo dicono gli stessi inquirenti”. Messaggi (diversi) a “sfondo sessuale” che lui, adulto, mandava alla sua studentessa. Dagli iniziali ‘buongiorno’ e ‘buonasera’, ai complimenti spiccati e continui sull’atteggiamento e soprattutto sull’aspetto fisico non ancora completamente maturo vista la tenera età.
“C’è una perquisizione datata 16 dicembre alla presenza dell’indagato e di un dirigente dell’istituto, ciò vuol dire che la scuola sapeva fin da quella data dell’apertura, perlomeno, di un’indagine nei confronti di uno dei suoi professori. Doveva essere assegnato subito ad altra mansione, garantendone lo stesso trattamento giuridico ed economico in attesa di effettuare e concludere tutti gli accertamenti ritenuti opportuni dall’istituto”.
La richiesta di fare piena luce però potrebbe essere indirizzata direttamente a Roma, per richiedere una ispezione ministeriale nel plesso. “Ho letto dalla stampa – chiude il legale – che è stato interessato anche il ministro Valditara, auspico valuti l’opportunità di mandare i suoi ispettori”.
Ieri, in tarda serata, la prima svolta, con la sospensione cautelativa. “Ma che cosa sarebbe accaduto – è l’amara conclusione della mamma della minore – se quel giorno non avessi sequestrato il telefono di mia figlia, aperto whatsapp e guardato il contenuto di quella maledetta chat con il professore?”