"Radicali, la storia deve continuare. Anselmo? Disastro politico"

A Ferrara, il movimento radicale +Europa si sgretola dopo la sconfitta elettorale. Mario Zamorani e Paolo Niccolò Giubelli lanciano un appello ai politici di centrosinistra per rilanciare la storia radicale.

"Radicali, la storia deve continuare. Anselmo? Disastro politico"

"Radicali, la storia deve continuare. Anselmo? Disastro politico"

Marco Pannella fumava il toscano, da ultimo. Lui, fuma la pipa. Tra un tiro e l’altro, esce un appello scandito molto apertamente, con il piglio provocatorio di chi, la storia radicale, a Ferrara l’ha fatta. "Noi siamo pronti a essere morti, voi siete pronti a essere vivi?". Mario Zamorani è uno che non le manda a dire e, da buon radicale, ha davanti a se un foglio di appunti, in tasca un cellulare con un elenco di cinquanta politici di centrosinistra a cui si rivolge e, accanto, il militante e compagno di lotte, Paolo Niccolò Giubelli. "A Ferrara, +Europa non esiste più – graffia Zamorani – . Durante la campagna elettorale, da Roma, ci è stato detto che la nostra scelta di sostenere Anna Zonari non andava bene e siamo stati privati del simbolo, ergo fortemente depotenziati. Per cui, nessuno di noi, ha rinnovato la tessera". Ergo la storia radicale "è nelle mani dei cinquanta politici a cui ci rivolgiamo". Da Gaetano Sateriale – "del quale condividiamo ogni parola, del suo intervento sul Carlino" – a Marcella Zappaterra ("ottima analisi post voto), fino a Tiziano Tagliani, Alessandro Talmelli, Nicola Minarelli e Roberto Soffritti. "Ci rivolgiamo a chi con noi ha avuto sintonie e chi ha avuto distonie". Un appello che ricorda un po’ quello del partito radicale nel 1993 – come fa notare Giubelli - che recitava: "O li scegli o li sciogli". Dopo aver elencato anni e anni di battaglie radicali – dalle raccolte firme agli scioperi per la fame, passando per le manifestazioni nonviolente – Zamorani arriva al punto politico più importante dal quale non si può prescindere per il ragionamento in divenire. "Nell’estate 2023 – così Zamorani – incontrai Talmelli e Minarelli e, come Cassandra, preconizzai che con Anselmo candidato non solo sarebbe stata una sconfitta per il centrosinistra. Ma sarebbe stato un disastro politico". Ovvero? "Non era mai successo in precedenza – osserva il radicale – che il centrosinistra non arrivasse neanche al ballottaggio. Ma con Anselmo, assecondato dal Pd, è successo. Quella del 10 giugno scorso è stata la più pesante sconfitta elettorale del centrosinistra nella storia di Ferrara. Ora, come indicato da Sateriale, serve una riflessione. Che non contempla i civici". E, la storia radicale "deve continuare a vivere".