Ferrara, 7 agosto 2024 – Forse è un po’ presto per pensare al regalo di Natale. Tuttavia, pensare che entro il mese di dicembre i ferraresi diranno addio alle calotte potrebbe essere un bel sollievo. È proprio questa l’intenzione dell’amministrazione comunale che, per bocca del vicesindaco e assessore all’Ambiente, Alessandro Balboni anticipa gli estremi di un piano che si snoderà a partire dalla metà di settembre e che porterà alla "sostituzione degli oltre mille cassonetti a calotta tra città e frazioni". Attenzione, non si tratta di cambiare metodo di conferimento dei rifiuti. Tanto più che il Comune deve sottostare alla normativa regionale che prevede la tariffazione corrispettiva puntuale la cui introduzione in città risale al 2018. Dunque, contestualizza il numero due della Giunta, "si tratterà di nuovi cassonetti, che non prevedranno più l’apertura attraverso la manopola ma mediante una pedaliera". E sarà proprio la manopola, oggetto di aspre polemiche fin dall’introduzione, a essere abbandonata.
Su questo , Balboni è molto chiaro. "Sono ormai decine le segnalazioni di disagi registrati dai cittadini circa l’utilizzo delle calotte – spiega – . E si tratta di rimostranze sia sul versante igienico, sia sotto il profilo dell’obsolescenza di molti cassonetti. Alcuni dei quali peraltro fortemente danneggiati". Per cui, si cambia. Fra l’altro, il cambio di marcia sui rifiuti fu "una nostra promessa elettorale: vogliamo mantenerla".
Veniamo alle indicazioni pratiche. Abbiamo detto che saranno oltre un migliaio i cassonetti che verranno sostituiti, ma probabilmente in alcuni quartieri in attesa del cambio definitivo coesisteranno entrambi i raccoglitori. Gli altri contenitori (carta, vetro, plastica e sfalci) non saranno oggetto di cambiamento. I nuovi cassonetti che verranno forniti da Hera si apriranno con una tessera diversa da quella ‘Smeraldo’ attuale. "La Smeraldo – dice Balboni – verrà abbandonata, ma sarà sostituita da un’altra carta. Ma non sarà l’unico modo per aprire il cassonetto: sarà possibile infatti aprirlo anche attraverso l’app ‘Rifiutologo’ con lo smartphone". Al momento l’amministrazione non ha ancora fornito un quadro economico dell’operazione. Ciò che invece possiamo dire è che il cambiamento di tutti i cassonetti rientrerà nel piano economico-finanziario tra il Comune e la Multiutility.
«Ovviamente – spiega l’amministratore – l’operazione di rinnovo dei cassonetti riguarderà solamente quelli su strada, senza incidere sul metodo di conferimento porta a porta". Per cui, nella sostanza, non cambia il sistema di conferimento dei rifiuti che per precisa volontà dell’amministrazione resta a regime ‘misto’. Una scelta dettata anche da una ragione economica. Era il febbraio dello scorso anno quando il Comune rese pubblici i dati dello studio di fattibilità elaborato da Unife per un ipotetico cambio di sistema di raccolta. Ebbene, il dato più saliente che emerse fu l’importo: cambiare costerebbe qualcosa come quindici milioni di euro. Nel report veniva simulata un’ipotesi: ossia che il Comune si dotasse di una propria società in house per la raccolta dei rifiuti. Il fabbisogno economico, che tiene conto anche dell’acquisizione di attrezzature e mezzi operativi, sarebbe oscillato appunto tra i 13,5 e i 15,8 milioni di euro. Non propriamente due lire.