REDAZIONE FERRARA

’Quella Casa’, gli scatti domestici di due artiste. Tra femminismo e finestre su mondi interiori

La sofferenza e l’ignoto attraverso la fotografia: una rassegna dedicata a Milli Gandini e Anna Di Prospero .

Maria Livia Brunelli e Manuela Gandini alla presentazione di ’Quella Casa’

Maria Livia Brunelli e Manuela Gandini alla presentazione di ’Quella Casa’

Domani alle 17, in occasione del Festival di Internazionale, alla Mlb Gallery si inaugura, con la collaborazione di Manuela Gandini, un progetto curatoriale inedito di riscoperta e rilettura del lavoro dell’artista storica Milli Gandini, che è stata tra le fondatrici del Gruppo Femminista Immagine di Varese nel 1974. Gandini verrà posta a confronto con le opere dell’artista Anna Di Prospero, in quanto l’indagine domestica è il tema cardine delle riflessioni di entrambe, benché collocate in tempi e spazi diversi. ’Quella Casa’, titolo della bi-personale, è l’involucro universale di sentimenti, violenze, gioco, rivoluzioni e relazioni. Ciascuna delle artiste, generazionalmente lontane, adopera i propri vissuti per specifici linguaggi artistici e identitari. Milli Gandini, negli anni Settanta, rivendica il salario al lavoro domestico e trasforma in opera gli strumenti di sfruttamento delle mansioni femminili. Inoltre organizza convegni, scrive documenti e dipinge le pentole nelle quali ha sempre cucinato prima di sigillarle con il filo spinato. Smette di preparare le pietanze – anticipando Glovo – e coltiva duchampianamente la polvere. Non pulisce casa per mesi e, quando l’appartamento è abbastanza sporco, fotografa una compagna di lotte che posa per una performance, senza pubblico, scrivendo su mobili, piatti e scaffali lo slogan "Salario al lavoro domestico", apponendo accanto il simbolo femminista. I messaggi sono generati dalla sofferenza inflitta da un patriarcato che si sta sgretolando. Con ’Pensieri d’Agosto a Milano’ del 1985 – serie presentata per la prima volta in galleria – l’artista, fotografata da Carla Cerati, dichiara sfrontatamente la conquista della propria autonomia oltre le pareti domestiche. Se la macchina fotografica è per Milli Gandini un’arma per una rivoluzione linguistica, per Anna di Prospero, cinquant’anni più tardi, costituisce uno strumento di rivelazione.

Nello scorrere del quotidiano, la giovane artista, affrontando diverse serie tematico-esistenziali e fotografa ossessivamente soggetti rispettivamente legati a luoghi e persone: la casa, l’esterno, i famigliari, gli sconosciuti, i microcosmi e il cosmo. In tutti questi casi, il suo obiettivo sottolinea il magico che si sprigiona dal dipanarsi delle ore, soprattutto notturne. La serie fotografica ’Astray’ – quarto capitolo del progetto Beyond the Visible, in mostra in galleria – è un viaggio visivo ispirato a momenti di cambiamento e trasformazione, realizzato in una dimensione sospesa. Sono finestre su mondi interiori e apparentemente minori, dove realtà e immaginazione si uniscono. Tuttavia si avverte un’inquietudine di fondo tra gli arredi e i mobili scelti a puntino per una casetta modello. Ogni opera di Anna Di Prospero è una storia a sé che implica il perdersi per poi ritrovarsi. Si tratta di un progetto di relazione con i mondi: abbracciare l’ignoto e l’incertezza diventano passi cruciali per l’incessabile e avventurosa ricerca interiore che guida l’artista oltre il quotidiano. ’Quella casa’, progetto dedicato ad Anna Di Prospero e Milli Gandini, si terrà alla Mlb Gallery in Corso Ercole d’Este da domani al 2 febbraio 2025, con visite guidate previste ogni sabato dalle 15 alle 19 o su appuntamento.