FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Quattro anni di violenze. Botte, insulti e minacce: "Ladra, ti denuncio". Marito condannato

Tre anni e mezzo di reclusione per maltrattamenti in famiglia e stalking. La donna è stata più volte presa a pugni. Le liti a seguito di un tradimento.

Quattro anni di violenze. Botte, insulti e minacce: "Ladra, ti denuncio". Marito condannato

Quattro anni di violenze. Botte, insulti e minacce: "Ladra, ti denuncio". Marito condannato

Botte, insulti e minacce. Quattro anni di inferno, prima tra le mura domestiche e poi una volta terminata quella relazione turbolenta. È l’ennesima storia di violenza domestica che finisce in un’aula di giustizia. La vicenda ha visto contrapposti un uomo di 67 anni, imputato di maltrattamenti in famiglia e stalking, e la moglie 64enne, parte civile con l’avvocato Alessandro Felisati. Il tutto si è concluso ieri mattina davanti al giudice Carlotta Franceschetti. L’uomo è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione, oltre a una provvisionale da cinquemila euro in favore della ex moglie.

I fatti. Le contestazioni mosse all’ex marito riguardano episodi che si sarebbero verificati tra il 2017 e il 2019 per quanto riguarda l’accusa di maltrattamenti e dal 2020 al 2021 per quel che concerne lo stalking. Secondo l’imputazione, l’uomo avrebbe sottoposto la consorte a una serie di vessazioni di natura fisica e psicologica, al punto da costringerla a vivere in un costante stato di paura. Al centro dei costanti litigi ci sarebbero una relazione extraconiugale intrattenuta dal 67enne, unita all’abuso di alcolici da parte delo stesso. Al culmine di questi diverbi, in più circostanze, l’uomo l’avrebbe malmenata. In particolare, nel febbraio del 2018 l’avrebbe presa a pugni al volto durante un bisticcio. Scena simile un mese dopo quando, dopo un’accesa lite scoppiata in auto, l’avrebbe presa a pugni sulle braccia e sulle gambe, tirandole e i capelli e sbattendole la testa contro il finestrino. In luglio altro violento diverbio, al culmine del quale l’uomo avrebbe devastato il loro appartamento scagliando dalla finestra gli oggetti personali della malcapitata. Alle violenze fisiche si sarebbero poi aggiunte anche quelle psicologiche. A partire dalle ripetute minacce di distruggerle il negozio sfondando la vetrata con il furgone oppure di crearle problemi sul luogo di lavoro denunciandola alla guardia di finanza. L’ultima minaccia, con tanto di dito puntato al collo, è arrivata quando l’uomo ha appreso della fissazione dell’udienza di un procedimento a suo carico. Non sono mancate poi le provocazioni e gli insulti ("Sei una ladra" sarebbe stata la frase più frequente). Tra il 2020 e il 2021, al termine della loro relazione, l’uomo si sarebbe poi macchiato di atti persecutori. In particolare l’avrebbe seguita controllando i suoi movimenti, insultandola e inviandole una tempesta di messaggi sul cellulare, anche più volte al giorno. Messaggi dal contenuto ingiurioso e con promesse di denunciarla alla guardia di finanza in relazione alla sua attività professionale. Una situazione che aveva spinto la 64enne in uno stato di angoscia tale da aver paura a uscire da sola e al calar del sole. Il processo sulla vicenda si è concluso ieri mattina con la stangata del tribunale.