Anche in Provincia, prima dell’imminente scadenza elettorale di fine settembre, è tempo di bilanci. Ci sono tantissimi dossier sul tavolo di colui che sarà il prossimo presidente dell’Ente che ha sede in Castello. Tra questi, proprio il cantiere di restauro del monumento simbolo della città estense. Quest’ultimo, torna in auge a fronte della decisione del ministero della Cultura di non confermare il finanziamento di circa sette milioni concessi nel 2016 alla Provincia per il progetto di miglioramento sismico, dopo il terremoto del maggio 2012, e il recupero funzionale del monumento. "Una decisione – dice Gianni Michele Padovani – che, se confermata, significherebbe rifare da capo l’intero iter di progettazione e approvazione, durato anni, oltre che ridimensionare il quadro investimenti in modo non sufficiente rispetto alle necessità di riqualificazione complessiva del monumento simbolo di Ferrara. Per questo d’accordo con il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, che ringrazio per la sensibilità e la collaborazione, stiamo avviando un’interlocuzione con il ministero per il ripristino del quadro finanziario originario, che consentirebbe ai nuovi presidente e consiglio eletti il 29 settembre di abbreviare i tempi per lo svolgimento della procedura di gara e dare avvio ai lavori". Un impegno, aggiunge ancora il presidente uscente, finalizzato a "consegnare ai prossimi amministratori un percorso all’insegna della necessaria e utile continuità e non dell’interruzione". Un passaggio di testimone che potrà avvenire senza traumi anche sul piano dei conti economici, con un bilancio in equilibrio, una spesa corrente e del personale in linea con i parametri di legge e con una dinamica discendente del debito dell’ente, sceso dai 46,4 milioni del 2021 ai 38,6 a fine 2023. Una traiettoria in calo che arriverà nel 2026 a 28,3 milioni. "Un risultato di equilibrio – conclude Padovani – nonostante in questi anni abbiamo subito l’aumento dei costi energetici, delle materie prime, il rialzo dei tassi d’interesse, il cui conto pesa sulle rate dei mutui, le flessioni del mercato dell’auto da cui dipendono le entrate da Rc Auto e Ipt, e il perdurare della compartecipazione al risanamento della finanza pubblica, che ogni anno significa restituire allo Stato oltre 11 milioni di risorse nostre, cioè tagli che sono previsti fino al 2026". Al di la del Castello, sono due i temi sui quali Padovani pone l’accento: la manutenzione delle strade e degli istituti scolastici. Su questo ultimo versante, l’ex sindaco di Mesola rimarca come "nonostante le difficoltà sono stati messi a segno, grazie ai bandi ministeriali, interventi di adeguamento sismico in sette fra scuole e palestre (istituti Roiti e Copernico-Carpeggiani a Ferrara, Montalcini e don Minzoni ad Argenta, Remo Brindisi a Lido Estensi e Guido Monaco da Pomposa a Codigoro). Nell’insieme è stato un investimento di quasi 3 milioni di euro. Dal 2022 è partito un secondo ciclo di cantieri, grazie soprattutto ai fondi Pnrr, per circa 29 milioni su 14 fra edifici e palestre (Bachelet, Iti via Pacinotti, Ipsia, licei Roiti e Ariosto, ex Itip, Iti via Pontegradella e istituto agrario di Malborghetto a Ferrara, oltre al Centro scolastico a Codigoro e Ipsia di Portomaggiore). Sulla viabilità, complessivamente, sono stati oltre 18 i milioni di euro investiti.
f. d. b.