Ferrara, 13 febbraio 2017 - Convincevano delle giovani nigeriane, anzhe minorenni, a venire in Itlaia, con la promessa di un posto di lavoro. E il ’contratto’ veniva siglato, in patria, con un rito woodoo, con cui le ragazze si impegnavano a restituire l’equivalente di 30mila euro. Ma una volta arrivate in Italia, scoprivano che il lavoro non esisteva e che per saldare il debito avrebbero dovuto vendersi in strada. Gli aguzzini facevano leva anche su eventuali ritorsioni alle quali sarebbero stati esposti i familiari in Nigeria
La Polizia ha arrestato due nigeriane di 28 e 33 anni, legate a un’organizzazione criminale che reclutava ragazze in Nigeria per poi sfruttarle in Italia. L’operazione è stata compiuta dalla 2/a Sezione della Squadra Mobile di Ferrara. Le donne, rintracciate in diverse perquisizioni fra Ferrara e Pescara, sono state arrestate in esecuzione di misure cautelari proposte dalla Dda di Bologna e accusate di concorso in prostituzione minorile e favoreggiamento e sfruttamento aggravati.
A Ferrara, nella casa dove era stata sistemata una delle ragazze, vivevano anche la seconda sfruttatrice arrestata e altre due ragazze, una ancora minorenne, che a loro volta si prostituivano.
Le indagini sono iniziate lo scorso maggio, quando una delle ragazze schiavizzate dagli sfruttatori, ha deciso di affrancarsi e di raccontare tutto alla Polizia di Stato di Ferrara. Grazie alla sua collaborazione gli investigatori hanno ricostruito l'odissea delle ragazze soggiogate dall'organizzazione.