Caro Carlino
Ho letto con interesse le argomentazioni del Senatore Balboni circa il “patriottismo della Costituzione”. Condivido pienamente la critica radicale a Forza Nuova e condivido che l’antidoto è il riferimento alla Costituzione. Ma siamo sicuri che tra coloro che fanno riferimento al testo fondante della nostra democrazia, tra i vari schieramenti politici, tra la destra che governa e l’opposizione ci sia accordo, non dico unanimità, ma almeno convergenza di fondo sui punti qualificanti della Costituzione? Per esempio: Perchè la Costituzione parla di Persone e non di individui? Prima le persone o lo Stato? La Solidarietà politica, economica e sociale sono ancora un valore condiviso? Perchè la nostra Costituzione parla di diritti dell’uomo e non invece del cittadino? E’ evidente che quando si assiste al dibattito culturale e ancor più politico su
questi termini è in atto uno scontro radicale. Faccio solo un esempio eclatante: Salvini dice di aver difeso i confini della Patria e di esserne orgoglioso...ma ha difeso i diritti delle persone deboli che erano state salvate? Prima lo Stato poi le Persone! Si potrebbe continuare su temi scottanti come la difesa della vita, la solidarietà con i poveri, la redistribuzione delle risorse e dei profitti...il diritto alla salute per tutti e all’istruzione. Siamo sicuri che i respingimenti di centinaia di persone in mare e le misure contro le navi che salvano vite si basi su una sana interpretazione della Costituzione? Vede, Senatore, non è una dialettica tra chi sta fuori o dentro la Costituzione ma tra chi la rispetta nella sua ispirazione originale e chi la tradisce. Perché ormai solo quando parla il Presidente della Repubblica si sente il profumo della Costituzione?
Domenico Bedin
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UN TERMINE,
TANTI SIGNIFICATI
... Rilevo che il termine ’fascista’ nel corso degli anni ha perso il suo significato originario ed è stato utilizzato nei modi più svariati. A chi si riferisce dunque la “clausola antifascista”? Se si riferisce a quello che Pasolini definiva “fascismo archeologico”, la clausola mi sembra inutile perché quel fascismo è morto e sepolto. Se invece parliamo dell’attualità occorre fare attenzione. Ricordo uno slogan urlato nei cortei dell’ ultrasinistra: "Congresso DC, il fascismo è lì". E i socialdemocratici di Saragat, dopo la scissione di Palazzo Barberini (1947) furono definiti ’socialfascisti’, oltre che ’socialtraditori’, dalla propaganda comunista. E domani? A chi toccherà di essere definito ’fascista’ (con o senza clausola)?
Mauro Marchetti