REDAZIONE FERRARA

Presepe vivente da 800 anni. Nella Basilica di San Francesco la natività apre le porte alla gente

Ottocento anni di presepe, la rappresentazione del Presepe Vivente a Ferrara. Oggi, alle 16.45, attraverso immagini, letture, canti e video,...

Presepe vivente da 800 anni. Nella Basilica di San Francesco la natività apre le porte alla gente

Ottocento anni di presepe, la rappresentazione del Presepe Vivente a Ferrara. Oggi, alle 16.45, attraverso immagini, letture, canti e video, avrà luogo la Sacra Rappresentazione del Presepe Vivente. L’iniziativa, patrocinata dal Comune e grazie alla collaborazione dei Frati Minori Conventuali del Convento di San Francesco, è stata organizzata dall’associazione Genitori Luigi e Zelia Martin, in collaborazione con la Fondazione Enrico Zanotti e il Centro culturale ‘L’Umana Avventura’. Il presepe vivente nella Basilica di San Francesco, in piazza San Francesco.

"Il presepe – spiega l’architetto Marco Romeo, uno degli organizzatori – non è solamente una rappresentazione di un evento storico sempre uguale a se stesso ma una vera meditazione, un ’vedere con gli occhi della carne’ come l’avvenimento dell’incarnazione del Mistero può cambiare e cambia adesso la vita dell’uomo, il quale può incontrare - oggi - quel Dio fattosi bambino nella compagnia di chi Lo segue, ovvero la Chiesa. Quest’anno una novità è la scelta di un’ambientazione fortemente simbolica, la chiesa di San Francesco. Si celebrano quest’anno gli 800 anni dal primo presepe di Greccio e anche noi - proprio come San Francesco - vogliamo proporre alla città il presepe come strumento per entrare di più nel Mistero dell’Incarnazione e per capire di più come la risposta alle attese dell’uomo venga dall’aderire con la semplicità dei pastori ad una Presenza che mendica il cuore dell’uomo. Per favorire l’immedesimazione con la posizione umana di San Francesco e dei pastori, quest’anno proporremo anche agli spettatori di “entrare” nel presepe partecipando alla scena della natività. Riteniamo che soprattutto in questi tempi tragici, dove la guerra e la violenza sembrano non dare tregua, sia ancora più necessario ridire al mondo che un luogo che tutti gli uomini - anche inconsapevolmente - cercano, c’è. Un luogo in cui riposare e vivere rapporti in pace, cioè riscattati dalla menzogna e dalla violenza. Come diceva San Bernardo, “Volle venire Colui che si poteva accontentare di aiutarci”". "La figura di San Francesco propone di vivere, in tutta la sua semplicità e povertà, la realtà come segno del divino – interviene padre Orazio Bruno, Frate Minore Conventuale della Basilica di San Francesco –. E’ il Santo che più di ogni altro ha compreso quanto l’amore per Cristo e l’amore per la Chiesa fossero indivisibili. In un mondo ferito, come quello in cui viviamo, Francesco invece ci mostra la letizia, che si prova se si sa dove cercare veramente, se ci si piega a guardare fino in fondo la realtà nel suo legame con Chi la dona ogni giorno. Una grande sorpresa e novità di quest’anno sarà il saluto, sotto forma di video, che ha inteso portare il Cardinale Mons. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, di cui riportiamo un breve estratto: ‘Da questo luogo immerso nel frastuono delle bombe, proviene, tuttavia, il bisogno di riaffermare con certezza che Cristo è tutto ciò che dona speranza anche a questo istante doloroso. La speranza rende “festoso” il tempo, anche in una situazione tragica come quella della guerra, penetra ed attraversa qualsiasi momento e situazione".