Soddisfazione per Ferrara nell’ambito della prima edizione del Premio nazionale letterario Melvin Jones, di cui si è tenuta sabato, a Bologna, alla Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio – rappresentato dall’assessore comunale Elena Gaggioli – la cerimonia di premiazione. Primo classificato è stato infatti Diego Marani, con La città celeste (La nave di Teseo), testo che narra l’educazione sentimentale di un giovane uomo che per sfuggire all’asfissiante supervisione paterna decide di frequentare l’università di Trieste. Secondo Pietro Del Soldà con Non Solo parole d’amore (Marsilio), terza Melania Mazzucco, con L’Architettrice (Einaudi). Riconoscimento speciale anche per la giornalista e autrice Camilla Ghedini, per L’uva e l’acciaio (Giraldi Editore), biografia romanzata del tenore Daniele Barioni, per "avere affrontato - questa la motivazione - il concetto di talento in un tempo, il nostro, in cui viene spesso confuso con l’ambizione".
Titolo del premio, indetto dal Distretto Lions 108 TB, era infatti ‘Talento, ambizione, filantropia per migliorare il mondo’, in linea coi valori di Melvin Jones, di cui ricorre quest’anno il sessantesimo della morte. Assicuratore e fondatore dei Lions, Jones riteneva che "benessere e spirito di servizio possano e debbano convivere e la promozione della cultura può fungere da traino", ha rimarcato il Governatore Gianni Tessari, che "alla luce del successo riscontrato" auspica successive edizioni.
Tra le peculiarità del premio, il fatto che candidati non erano solo libri di recente pubblicazione. "Un aspetto – ha sottolineato Anna Quarzi, coordinatrice del premio, nonché presidente Lions Club Diamanti e Isco – cui teniamo molto, convinti che i libri non abbiano un tempo". Per Marani, trattenuto a Parigi (dove oggi è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, ndr) ha parlato, con un messaggio letto da Quarzi, Elisabetta Sgarbi. A ritirare la benemerenza con Ghedini - che ha condotto l’evento - è stato Paolo Govoni, Commissario della Camera di Commercio di Ferrara, che del testo ha avuto l’intuizione e che ha ricordato come tratti "di temi universalmente importanti come il trasferimento generazionale del sapere e dei valori".
In giuria erano la scrittrice Simona Vinci, Premio Campiello 2016 per La prima verità (Einaudi), l’attrice Carmen di Marzo, in autunno su Rai1 nella fiction ‘I Bastardi di Pizzofalcone’, Alessio Di Clemente, attore e direttore della scuola d’Arte cinematografica Florestano Vancini di Ferrara, Vito Contento critico e docente di sceneggiatura, Aldo Tomasi, docente di Patologia all’Università di Modena e Reggio Emilia, in rappresentanza dei Lions.