Gli agenti della Municipale erano sulle sue tracce da un po’ di tempo. Prima le segnalazioni dei residenti per quel viavai strano fuori e dentro un’abitazione, poi appostamenti e inseguimenti. Infine il risultato: pusher individuato e denunciato. Nel mirino degli agenti della ’Locale’ Terre del Reno, come da un po’ accade da quelle parti, è finita Pontelagoscuro, dopo le continue richieste di intervento da parte degli abitanti, con interventi e indagini. L’ultima si è conclusa sabato sera con la denuncia di un nigeriano di 33 anni per spaccio continuato di sostanze stupefacenti. "Un risultato che deriva – commenta il vicesindaco con delega alla Sicurezza Nicola Lodi – dalla presenza attenta e costante su tutto il territorio comunale degli agenti della Polizia locale. Pontelagoscuro è una zona che teniamo sotto attenta osservazione perché diverse sono le segnalazioni che ci arrivano dai residenti, ai quali rispondiamo con fatti concreti. Continueremo con assiduità ed impegno a contrastare qualsiasi forma di degrado e illegalità".
Così, all’ennesimo episodio di spaccio segnalato agli uffici di via Tassoni, gli agenti hanno fermato il pusher per poi perquisire la sua abitazione dove hanno trovato in un vano del terrazzo condominiale diversi ovuli per un totale di 13.55 grammi di cocaina e un bilancino di precisione. La droga era stata occultata in una scarpa da bambino.
Il nigeriano, residente nella provincia di Latina ma con domicilio a Pontelagoscuro, è stato accompagnato al comando di via Tassoni e dopo essere stato fotosegnalato è stato denunciato. La droga è stata sequestrata insieme al denaro (qualche centinaia di euro), al bilancino e al telefono utilizzato per l’attività illecita. Gli acquirenti, tutti italiani, saranno segnalati alla Prefettura quali consumatori e ad uno di loro è stata anche ritirata per la patente di guida.
"Complimenti al comandante Claudio Rimondi e a tutti gli uomini della Polizia locale, – chiude Lodi – perché non è scontato compiere con successo attività investigative come invece sta accadendo all’interno di un corpo decisamente diverso da quello che avevamo ereditato".