LIDO DI VOLANO
"All’ente Parco non è stata sottoposta alcuna soluzione progettuale operativa o tecnica alternativa, né per l’esecuzione delle lavorazioni sul ponte, né riguardo possibili strutture temporanee diverse per assicurare il passaggio da una sponda all’altra durante l’effettuazione dei lavori". Lo scrive il direttore Massimiliano Costa in una nota dopo l’incontro con la popolazione svoltosi due sabati fa a Canneviè, promosso congiuntamente dalla Provincia di Ferrara e dai comuni di Codigoro e di Comacchio. In quella sede il responsabile unico del procedimento Angela Ugatti aveva affermato come l’intervento non fosse più rinviabile e siano state valutate anche altre opzioni che purtroppo non hanno avuto il consenso da altri enti fra i quali il Parco del Delta. Quest’ultima opzione è stata, "peraltro auspicale dal Parco stesso - aggiunge Costa - anche per assicurare la fruibilità del territorio della Stazione Volano-Mesola-Goro, sia sulla sponda codigorese che su quella comacchiese del Po di Volano, entrambe aree caratterizzate da emergenze ambientali e storiche d’eccezione". Un comunicato nel quale il direttore aggiunge come quanto ha affermato "sia perfettamente e chiaramente verificabile dal provvedimento autorizzativo, attraverso il quale il Parco, in osservanza alle proprie specifiche responsabilità, ha valutato la conformità dell’intervento di restauro e consolidamento statico del ponte".
Una valutazione rilasciata in base alla normativa tecnica di attuazione del Piano di Stazione Volano Mesola Goro e l’assenza di incidenza negativa significativa su habitat e specie rilevati nel Sito Rete Natura 2000 interessato. "Questo Parco ha autorizzato la realizzazione dell’intervento - precisa Costa - esattamente con le modalità proposte dalla Provincia, attraverso la documentazione tecnica presentata e depositata al Parco. Nella medesima non erano peraltro delineate in alcun modo soluzioni progettuali alternative di alcun genere". Aggiunge come il Parco abbia ritenuto opportuno derogare fin da subito alla sospensione lavori in periodo riproduttivo fauna selvatica, marzo-luglio di ogni annualità per la localizzazione dell’intervento. Un progetto che non interessa direttamente aree naturali o corrispondenti da Habitat, e considerati sia i motivi di forte interesse pubblico connessi alla realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza del ponte, "nonché le esigenze economiche correlate alla riapertura del traffico nel più breve tempo possibile - conclude il direttore - lasciando quindi la possibilità alla Provincia di gestire i lavori con maggiore elasticità".
cla. casta.