REDAZIONE FERRARA

Pirro Ligorio, sua la prima casa antisismica

La celebrazione dei 440 anni dalla sua morte. Guidoboni (Ingv): "Per lui era un dovere difendersi".

Pirro Ligorio, sua la prima casa antisismica

Anniversario che arriva in un momento particolare quello celebrato ieri per i 440 anni dalla morte di Pirro Ligorio, architetto deceduto a Ferrara il 30 ottobre 1583, colui che è stato il progettista della prima casa antisismica. Anniversario che cade due giorni dopo l’ultima scossa di terromoto sentita tra Ferrara e Alto Ferrarese sabato scorso, di magnitudo 4.2, la seconda percepita nel giro di qualche giorno nella provincia estense.

La biblioteca Ariostea conserva alcuni suoi manoscritti, tra cui un ’Trattato dell’antichità dell’inclita città di Ferrara’. Trasferitosi nel 1568 proprio nella città estense, dove era stato nominato antiquario dal duca Alfonso II d’Este, l’architetto fu colto dal terribile sciame sismico del 1570, che fece 150 vittime e distrusse vasta parte degli edifici cittadini. Da qui l’idea di dedicare studi specifici alle soluzioni di contrasto alle scosse. Nel suo Libro, ’Trattato de’ diversi terremoti’, Ligorio dedica ampio spazio ai ’Rimedi contra terremoti per la sicurezza degli edifici’, arrivando a disegnare una casa che non aveva precedenti nella cultura occidentale. La sua idea si basava sulla convinzione che gli edifici potessero resistere non solo ai carichi verticali, ma anche alle forze trasversali inferte dai terremoti. Gli studi dell’architetto anticiparono di ben due secoli la gaiola portoghese: la casa antisismica ideata dopo il terremoto di Lisbona del 1755 e considerata erroneamente da molti come il primo edificio antisismico. Quella elaborata a Ferrara dal celebre professionista rinascimentale è una casa costruita con pietre e mattoni, articolata in sei vani (cinque dei quali rafforzati agli angoli) caratterizzata all’esterno da poderosi rinforzi angolari e da doppie arcate di mattoni con chiave di volta lapidea a protezione delle aperture sottostanti. Sopra le finestre Ligorio ideò una doppia protezione con una archeggiatura molto ribassata di mattoni e un architrave di mattoni con concio lapideo centrale.

Emanuela Guidoboni, storica e sismologa storica dell’Ingv, intervistata due anni fa da Francesca Pezzella, ne ha sottolineato il genio e il carattere di costante attualità del suo pensiero: "Ligorio esprime la convinzione che l’uomo, dotato di ragione e di libertà di scelta, possa difendersi dai terremoti, addirittura sia un dovere. Il punto d’arrivo del suo ragionamento apre un tema di grande respiro, straordinariamente nuovo per quel tempo e attuale anche oggi". Dopo il terremoto del 1570, inoltre, si deve proprio a Ligorio il rinnovamento delle decorazioni di varie stanze del Castello estense e la ricostruzione di una parte della fortezza con anche la progettazione della biblioteca e un antiquarium per le collezioni ducali.