Pinguini estensi, nuova inchiesta. Insulti al Papa e a Mattarella. Sei commentatori verso il processo

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per offesa all’onore del presidente della Repubblica e del pontefice. Tra i post incriminati offese e auguri di morte o malattia. Il caso approderà in tribunale in settembre .

Pinguini estensi, nuova inchiesta. Insulti al Papa e a Mattarella. Sei commentatori verso il processo

Pinguini estensi, nuova inchiesta. Insulti al Papa e a Mattarella. Sei commentatori verso il processo

Ingiurie, insulti e auguri di malattie o morte. Bersaglio dell’odio social stavolta sono le più alte cariche dello Stato e della Chiesa. Dall’ennesimo filone d’inchiesta sul gruppo Facebook ‘Pinguini estensi’ (balzato all’onore delle cronache per una precedente vicenda giudiziaria relativa a insulti all’avvocato Fabio Anselmo, alla senatrice Ilaria Cucchi e alla madre di quest’ultima, Rita Calore) spuntano infatti come persone offese il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e papa Francesco. L’indagine è arrivata di recente a un suo punto di svolta. Il pubblico ministero Isabella Cavallari ha chiesto il rinvio a giudizio di sei persone, tutti commentatori del gruppo privato (che conta quasi cinquemila iscritti). Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo, sono offesa all’onore del presidente della Repubblica e offesa all’onore del sommo pontefice (illecito che richiama il concordato tra Italia e Santa sede del 1929). A seguito della richiesta di rinvio a giudizio, il gup Carlo Negri ha fissato l’udienza preliminare per il 17 settembre.

I post ‘incriminati’ risalgono al periodo che va dalla fine del 2019 all’inizio del 2020. I commenti seguono la condivisione di immagini del capo dello Stato e del papa e comprendono una vasta gamma di insulti, soprattutto in relazione al discorso di fine anno del presidente della Repubblica. Non mancano poi i commenti in cui si augurano gravi malattie o addirittura la morte alle alte cariche della Repubblica italiana e della Chiesa cattolica. Questo ultimo filone di indagine corre parallelo a quello principale, che ha sollevato il velo sul gruppo Facebook nato alcuni anni fa in contrapposizione al movimento delle Sardine.

Federico Malavasi