FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Piazza Verdi Ferrara, "Servono bagni e controlli non un cancello"

Le richieste di Azione Universitaria e del comitato civico di residenti. L'amministrazione: "Progetto già fatto, chiuderemo la piazza"

Giulio Braccioni, Edoardo Luigi Manfra, Alessandro Balboni e Silvestro Dalle Cave

Ferrara, 21 novembre 2019 - La lunga epopea di una piazza che divide. Non si contano ormai le ’puntate’ di una saga cittadina che sta mettendo a dura prova l’equilibrio dei diversi interessi che convergono. Piazza Verdi. Ieri mattina il comitato di residenti di piazza Verdi e del comparto medievale, rappresentato da Silvestro Dalle Cave ha incontrato, nell’ufficio dell’assessore all’Università Alessandro Balboni, i rappresentanti dell’associazione studentesca Azione Universitaria.

Associazione che, oltre ad aver organizzato un flash mob (alle 23 di ieri), in una manciata di giorni ha raccolto oltre 850 firme tra gli studenti. La richiesta è quella di non chiudere lo spazio aperto che, dal momento dell’inaugurazione ( a pochi giorni dalle ultime elezioni comunali), si sta via via affermando come nuovo punto della movida estense. A detta di Edoardo Luigi Manfra la strada da percorrere «è quella del dialogo», quindi «evitando le chiusura ma ascoltando le istanze dei ragazzi che, costituendo una grande ricchezza per la città, hanno diritto ad essere ascoltati seriamente». Dunque, le richieste sarebbero sostanzialmente tre: «Bagni pubblici, maggiori controlli da parte delle forze dell’Ordine e l’installazione di nuove telecamere. Non certo la chiusura».

Istanze peraltro oggetto di dibattito ieri nel corso dell’assemblea del consiglio studentesco dell’ateneo. Si dà il caso peraltro, che le richieste di Azione Universitaria coincidano con quelle del comitato che fa capo a Dalle Cave. Il quale tiene a sgomberare il campo dagli equivoci: «Nessun residente è contro la presenza degli studenti in città – assicura il presidente del comitato – e nessuno vuole la chiusura anticipata dei locali che insistono nella zona. Ma, soprattutto, non vogliamo che si chiuda quella piazza».

L’assessore Balboni, sposando di fatto questa linea, constata che «come si possono spendere i soldi per costruire un cancello, si possono spendere per costruire un bagno. Magari in muratura». Dunque il problema nasce in seno alle due diverse posizioni della Giunta. Balboni per l’apertura della piazza e il vicesindaco Lodi per «il presidio e la regolamentazione degli ingressi attraverso la cancellata». L’auspicio di Balboni è dunque quello di «scegliere la strada del dialogo» per evitare quindi «l’errore di chiudere la piazza e non risolvere ma bensì spostare il problema altrove».

La terza via in un certo senso sarebbe quella dell’assunzione di responsabilità da parte degli studenti. Sostanzialmente far convivere i diversi interessi: da un lato quello dei residenti di riposare, quantomeno dopo le due del mattino. Orario in cui i locali abbassano le serrande. Dall’altro quello degli studenti di divertirsi e di avere un luogo dove poter passare le serate. Obiettivo che in un certo senso si pone la campagna di sensibilizzazione avviata dai pubblici esercizi (Fipe - Confcommercio in testa) di concerto con Unife e l’amministrazione: ’Non far casino che è quasi mattino’.

Amministrazione che, però, ora si trova ad avere di fatto due anime. Un Giano bifronte che non può altro che creare ancora più scar mazzo in una vicenda ingarbugliata di per sé. Ad ogni buon conto, l’auspicio non può che essere quello di farsi guidare dal buonsenso. C’è di mezzo la città.

L'amministrazione: "Progetto già fatto, chiuderemo la piazza"

«Il progetto per installare le cancellate in piazza Verdi è già avviato. Non si torna indietro». Il vicesindaco Nicola Lodi, coerentemente peraltro con quanto dichiarato a più riprese, mantiene la linea e conferma la volontà di regolamentare gli ingressi in piazza Verdi, chiudendo lo spazio in concomitanza con i pubblici esercizi che insistono nella zona. Ma, attenzione, non fraintendiamo. «Questa decisione – argomenta Lodi – è frutto di un lungo dialogo che ha coinvolto residenti, studenti e pubblici esercizi». Peraltro, assicura l’assessore alla Sicurezza, «abbiamo già assicurato che provvederemo all’installazione di telecamere e ci impegneremo a garantire più controlli».

Il primo cittadino Alan Fabbri, suggella l’affaire piazza Verdi spiegando che «è compito di una amministrazione fare il proprio dovere nel solco del rispetto delle regole. In questo senso ci stiamo impegnando per garantire a tutti gli stessi diritti». Ai quali, giustamente, «devono corrispondere dei doveri: non è pensabile che gli studenti si trattengano in piazza Verdi fino a tarda ora provocando disturbo ai residenti».

Peraltro il primo cittadino tiene a fare chiarezza su un punto: «Mettere dei cancelli non vuol dire chiudere, vuol dire dare delle regole di buona convivenza. Insomma, quello che chiediamo è un po’ di rispetto. Noi rispettiamo tutti ma non tolleriamo chi non rispetta gli interessi altrui».

E sulla divergenza di vedute tra Balboni e Lodi, Fabbri ironizza: «Alessandro è come fosse mio fratello minore – dice – Nicola è come fosse mio fratello maggiore. Alla fine, come sempre, sarà il fratello ’mediano’ a fare da pacere fra i due». La linea comunque si ricompatta quando si sostiene che piazza Verdi rappresenta «un fallimento politico che la vecchia amministrazione ha lasciato in dote a quella nuova», la chiosa amara del sindaco.