I rappresentanti dei Paesi membri hanno approvato il mandato negoziale del Consiglio Ue sulla regolamentazione relativa alle piante ottenute mediante le Tecniche di evoluzione assistita (Tea). Parte finalmente il negoziato tra il Consiglio Ue e l’Europarlamento per la definizione di un regolamento sulle Tea, un momento che attendavamo e che pone fine ad uno stallo che si protraeva da tempo. In questi anni, mentre la richiesta di cibo da parte di una popolazione mondiale aumentava di giorno in giorno, e mentre la pandemia e la guerra in Ucraina ci hanno fatto toccare con mano quanto sia importante avere un buon grado di autonomia alimentare, politiche irresponsabili hanno continuato ad eliminare sempre più agrofarmaci e ad impedire l’accesso al miglioramento genetico, costringendoci così a produrre sempre meno cibo. E’ necessario sperimentare e utilizzare i risultati ottenuti dalla scienza e dalla ricerca, per consentire agli agricoltori di produrre di più al costo minore e competere sui mercati internazionali. Sono sotto gli occhi di tutti i problemi causati dai cambiamenti climatici e dalle fitopatie, il settore primario non può prescindere dall’innovazione se vuole assicurare la sostenibilità ambientale ed economica. Ora il vento sta cambiando, ma occorre accelerare per assicurare alle imprese agricole un veloce trasferimento sul campo dei risultati ottenuti dalle sperimentazioni. L’Italia è all’avanguardia nella ripresa della sperimentazione e vogliamo che diventi capofila in Europa del percorso di sperimentazione in campo delle tecniche genomiche. La nuova regolamentazione dovrà assicurare un quadro chiaro, senza vincoli ideologici e burocratici, basato sull’approccio scientifico per consentire agli agricoltori di accedere a varietà vegetali più resistenti ai cambiamenti climatici, con resistenza alla siccità, tolleranza ai parassiti ed alle malattie.
*presidente Confagricoltura