FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Pfas, sos nell’acqua: Comacchio e Ferrara hanno una brutta pagella

Nel gergo comune si chiamano inquinanti eterni. Il comune del Delta quinto, la città all’ottavo posto. Classifica di Greenpeace. I gestori: “No allarmismi”

A livello nazionale, il comune di Comacchio è quinto in termini di concentrazione di Pfas, mentre Ferrara è all’ottavo posto

A livello nazionale, il comune di Comacchio è quinto in termini di concentrazione di Pfas, mentre Ferrara è all’ottavo posto

Ferrara, 23 gennaio 2025 – Nel gergo comune si chiamano inquinanti eterni. E già il nome non promette bene. Tecnicamente, vengono denominate Pfas e sono particelle, rilasciate a seguito di numerosi processi industriali, che hanno conseguenze sulla salute. Le Pfas agiscono come interferenti endocrini e possono provocare danni alla tiroide, al fegato, al sistema immunitario e alla fertilità. Ebbene, stando a una recente analisi elaborata da Greenpeace le acque potabili della nostra provincia sono fortemente inquinate.

A livello nazionale, il comune di Comacchio è quinto in termini di concentrazione di Pfas, mentre Ferrara è all’ottavo posto. Mentre la piccola Venezia è maglia nera in Regione, considerando questo parametro, peggio del capoluogo c’è Reggio-Emilia. Un quadro nazionale. Dal confronto con i valori vigenti in altre nazioni è emerso che il 41% dei campioni prelevati da Greenpeace Italia superava i parametri danesi e il 22% superava i valori di riferimento negli Stati Uniti.

Tra le varie Pfas, ne esiste una che viene denominata Pfoa ritenuta cancerogena. Le analisi dell’organizzazione ambientalista hanno rilevato la presenza del cancerogeno Pfoa (acido perfluoroottanoico) in 121 comuni, pari al 47% del totale. Nonostante sia vietato a livello globale da alcuni anni, questo composto risulta ancora diffuso nelle acque potabili italiane. Fra questi, anche il Comune di Comacchio al nono posto. Il primato di presenza di questa sostanza, a livello nazionale, lo detiene Milano, seguito da Bussolento e Ancona.

In Emilia-Romagna, peggio di Comacchio, c’è solo Rimini che si colloca al quarto posto. Male anche la vicina Rovigo, che ricopre la nona posizione. Anche le molecole inquinanti denominate Tfa (acido trifluoroacetico) sono presenti nel nostro territorio. Tant’è che Ferrara è il secondo comune italiano per presenza di questo acido, dopo Castellazzo Bormida. Di più. Siamo l’unico comune emiliano-romagnolo fra le prime dieci posizioni. Nella classifica regionali, per tutti i valori inquinanti, tra Ferrara e Comacchio ricopriamo sempre le prime posizioni.

Comacchio è il primo fra i dieci comuni interessati da inquinamenti per Pfas, seguito da Reggio-Emilia. Al terzo posto troviamo il capoluogo mentre – ad esempio – Bologna non compare neanche. Il capoluogo regionale appare nella classifica legata alla presenza di Pfoa, in ottava posizione mentre è due posizioni più in alto. Maglia nera sempre a Comacchio, seguita da Carpi e Cesena. Rimini è invece il comune in cui viene registrata la maggiore presenza di Pfos. Al secondo posto Comacchio, al terzo Fiorenzuola d’Arda (in provincia di Piacenza), al quarto Forlì e al quinto Ferrara. “I Pfas – fanno sapere da Utilitalia, la federazione che riunisce le imprese dei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas in Italia – sono diffusi ovunque, per esempio, sono stati misurati persino nelle piogge in aree remote e nei ghiacci polari. Quindi il sistema dei gestori è costantemente impegnato a salvaguardare la qualità dell’acqua che distribuisce, pertanto bisogna evitare allarmismi che possano suggerire comportamenti non razionali come quello di non bere acqua del rubinetto”.