"Avevamo accolto con speranza la notizia della visita che il ministro del Made in Italy Urso il 13 ottobre avrebbe riservato al petrolchimico di Ferrara, ma l’interesse per la filiera chimica di cui Ferrara fa prepotentemente parte è stato nuovamente disatteso", così interviene Sara Manservigi, referente Lavoro della segreteria Unione Comunale Pd di Ferrara.
E’ slittato l’incontro?
"A data da destinarsi per impegni del ministro con comunicazione avvenuta già ad inizio di questa settimana"
E adesso?
"Si rimandano ancora una volta gli interventi nel settore chimico già in balia di incertezze su tutto il suo panorama italiano. Non è più il tempo di rimandare, occorre dare risposte"
Qual è la sua ricetta?
"Serve un governo locale più incisivo sui ministeri competenti. Manca un progetto nazionale dell’industria chimica, a Ferrara manca ancora l’istituzione della zls (area con agevolazioni fiscali) fortemente richiesta anche dalle associazioni di rappresentanza delle categorie economiche e infine, non meno importante, manca l’avvio di tutti gli investimenti di efficientamento energetico del polo industriale. Progetto di efficientamento energetico verso la sostenibilità ambientale a cui hanno dato vita tramite un tavolo tecnico più soggetti, Regione, Unife, Provincia, Comune. Operazioni, queste, tutte fondamentali per la continuità delle attività produttive e per l’appetibilità verso quelle future"
Come vede l’orizzonte della chimica?
"C’è necessità di fare chiarezza sui programmi industriali per ciò che concerne la chimica del Paese che tra costi energetici, incertezze e silenzi delle istituzioni sta sgretolandosi. Occorre che il Ministro si interroghi su chiusure già annunciate, che diventeranno un problema sociale con effetto domino su tutta la filiera della chimica italiana".