Cento, 4 dicembre 2024 – Il Covid un anno fa, il coma poi il risveglio con le allucinazioni che l’hanno portato in avventure dove realtà e fantasia si sono fuse e infine la dura riabilitazione. È la storia di Samuele Masarati di Cento, storico presidente e docente di pianoforte della Scuola di Musica di Pieve e residente nel bolognese che ha deciso di scrivere quanto ha vissuto e il 15 dicembre alle 17 al Centro Sociale Ancescao di via Ugo Bassi, presenterà per la prima volta il suo libro ‘O2, una storia vera’.
"È il simbolo dell’ossigeno che mi è venuto a mancare e che ho bramato – dice Masarati – io mi sono ripreso pian piano, mi sono svegliato e ho sentito quasi l’obbligo di scrivere questo libro perché credo possa essere utile anche agli altri: molte volte non ci rendiamo conto che siamo davvero come foglie al vento che in qualsiasi momento possono essere scaraventate qua o là e spesso viviamo la vita senza dare grossa importanza a ciò che abbiamo, cercando sempre qualcosa in più per essere appagati mentre basterebbe godere del fatto di essere vivi e, ad esempio, riuscire a camminare". Una delle sue conquiste dopo un mese a letto a combattere con una forma così grave di covid. "Nel libro racconto un’esperienza di vita, paure, ansia, incertezze ma anche speranza, rinascita e le allucinazioni che ho avuto al momento del risveglio dopo il coma farmacologico che è stato come essere morto – spiega – non se ne parlava ma il covid era tutt’altro che finito e mi colpì un anno fa mandandomi in una situazione così grave che l’intubazione non bastò e furono costretti anche la tracheotomia, di cui nella voce ne porto ancora il segno così come nella fatica a parlare per lungo tempo. Ricordo solo che entrai all’Ospedale Maggiore. Poi il crollo, il buio, le volte che mi hanno dato quasi per spacciato, il trasferimento all’ospedale di Bentivoglio perché il reparto era pieno di altri come me e il risveglio con le allucinazioni che poi ho scritto in questo libro". Un lento risveglio tra realtà e fantasia.
"A parte alcune con i ragni, erano grottesche ma non spaventevoli, che si erano messe nella memoria delle cose reali - descrive – storie particolari che vivevo, con persone dell’ospedale ma in ruoli diversi e spesso la mia compagna come fosse Virgilio ad accompagnarmi. Ho vissuto avventure, viaggi all’estero e mmi sono trovato anche su un carosello magico con ombrelloni che mi portavano alto in cielo. Ma a volte anche allucinazioni dove ero paralizzato". Situazione che era reale. "Dopo un mese nel letto i muscoli non rispondevano più, non riuscivo più a fare nulla, nemmeno a tenere la penna o il telefono in mano per poter aver contatto con il mondo – dice – ma al mio fianco c’era il personale dell’ospedale che mi è tanto stato al fianco, mi hanno sollecitato per farmi reagire, di enorme umanità, e che mi hanno spronato e dato grande coraggio. Racconto anche la mia dura rinascita e la paura di non poter tornare più come prima e a scuola per insegnare. Con nomi di fantasia ho raccontato anche di loro e di alcuni episodi curiosi che mi sono accaduti per colpa delle allucinazioni. Poi della riabilitazione dove ho reimparato ogni semplice azione quotidiana e a riprendere a suonare". Un libro che racchiude una storia immensa fatta di tanti racconti e illustrazioni di Ester Alberghini, autoprodotto, i cui proventi ha già detto di volerli devolvere in beneficenza a una realtà povera estera per aiutare i bambini.