Si era presentato sul luogo di lavoro – che poi era anche il suo luogo di lavoro – con un vassoio di pasticcini per festeggiare con lei, la sua ex, l’imminente arresto. "Volevo festeggiare con te che mi hai rovinato la vita": più o meno queste le parole dell’uomo, titolare di una nota azienda centese, che ieri ha patteggiato otto mesi di reclusione per stalking. Pena che si aggiunge a una precedente, analoga, sempre otto mesi di reclusione per stalking nei confronti della stessa ex. La sentenza è relativa all’episodio dell’inizio di maggio scorso, quando dopo essere stato denunciato dalla compagna, nonché collega di lavoro nella stessa azienda, per stalking lui, invece di seguire le prescrizioni di non avvicinarsi a lei, aveva deciso di presentarsi in azienda per ’festeggiare’ la denuncia e proprio in quell’occasione il 43enne fu arrestato dai carbainieri, allertati da altri colleghi di lavoro.
La loro storia era finita da tempo e, probabilmente, erano rimasti in piedi interessi economici legati a un’attività imprenditoriale che i due ex conviventi condividevano. I rapporti tesi sono iniziati quando l’uomo – forse anche per problemi legati alla gestione dell’azienda – ha cominciato a insultare e minacciare la ex. Atteggiamenti che erano culminati, già nel 2022, con l’arresto del quarantatreenne nei confronti del quale, sulla base delle indagini svolte dalla dai carabinieri di Cento, il giudice del Tribunale di Ferrara aveva emesso un ordine di carcerazione per maltrattamenti in famiglia.
Terminata la detenzione, per un po’, i comportamenti prevaricatori dell’uomo erano cessati, per poi però riprendere con molestie, ancora insulti, minacce e danneggiamenti a macchinari e utensili dell’impresa della donna. Questo, fino al 30 aprile scorso, quando lui si è presentato nella sede dell’azienda con in mano un vassoio di pasticcini, a suo dire per festeggiare il suo imminente arresto a causa delle ripetute denunce sporte nei suoi confronti dalla ex. Ha poi posato sul tavolo i dolci e ha assunto il solito atteggiamento prepotente, chiedendo alla donna insistentemente di fare delle telefonate e saldare alcuni debiti correlati all’attività lavorativa. Lei ha cercato di tranquillizzarlo, ma la conversazione, alla presenza di alcuni dipendenti, è subito degenerata in una vera e propria aggressione fisica con lui che l’ha colpita facendola cadere e sbattere la testa sul pavimento.
L’intervento degli operai in difesa della vittima e l’arrivo dei carabinieri di Cento sul posto hanno evitato che la situazione potesse avere epiloghi peggiori. Lei ha riportato una prognosi di trenta giorni. Ieri la sentenza di patteggiamento.