Mentre proseguono i lavori di riqualificazione della zona Gad, dai giardini del grattacielo a piazza Toti, l’amministrazione guarda già avanti. "Dopo il parco dedicato a Marco Incerpi – spiega il vicesindaco Nicola Lodi – chiuderemo l’area verde di via Monti Perticari". Quella, per intenderci, compresa tra via Oroboni e il passaggio della ferrovia, vicina a quella famigerata via Olimpia Morata, in passato teatro di violenza. L’operazione ‘Parchi sicuri’, dunque, non accenna a fermarsi. Per il resto, come detto, i cantieri in zona stazione proseguono senza intoppi: "La chiusura di piazza Toti va avanti nei tempi stabiliti – sottolinea ancora Lodi –. Abbiamo appena contattato Hera per il potenziamento dell’illuminazione e ci stiamo già muovendo per l’installazione di nuove giostrine". Ma non è tutto. Perché lì accanto, in via Nazario Sauro, il market etnico che tanti problemi ha creato al quartiere ha le ore contate. "Adesso è stato chiuso per un mese – ricorda l’assessore alla Sicurezza –, ma al trentunesimo giorno non riaprirà: abbiamo già iniziato l’iter per la revoca definitiva della licenza". Lo stesso tratto d’asfalto, entro la prossima primavera, verrà poi riasfaltato. Avvicinandosi al grattacielo, sono poi anche altre le novità che i cittadini si ritroveranno nelle prossime settimane. "Nel mese di novembre – incalza Lodi – Tper prenderà possesso dei nuovi uffici che le sono stati affidati, mentre nei giardini del grattacielo siamo in procinto di iniziare a installare l’area sportiva: per farlo, sposteremo cinque piante che piantumeremo a poca distanza". L’ultima novità della zona riguarda, invece, i portici: "A Firenze – precisa il vicesindaco – il sindaco del Pd ha chiuso alcuni passaggi con dei cancelli. Noi stiamo studiando soluzioni simili. L’obiettivo, da un lato, è quello di limitare lo spaccio e le attività criminali; dall’altro è riqualificare e abbellire la zona". Parallelamente, tra via Modena e via Scalambra, dallo stadio Paolo Mazza, sono arrivati i betafence che dovrebbero proteggere l’area verde adiacente al canale Boicelli dalla ‘conquista’ selvaggia degli spacciatori.
Matteo Langone