Caro Carlino, bene ha fatto Stabellini nel replicare alla Zonari. Mi sembra che opporsi all’intitolazione di una via a Craxi perchè condannato da un tribunale sia un’argomentazione debole, soprattutto da chi, come la Zonari, ha sostenuto alle europee un candidato (Mimmo Lucano) condannato in via definitiva dalla Cassazione e responsabile pure di danno erariale. Il criterio utilizzato mi sembra comunque sbagliato: allora dovremmo opporci anche all’intitolazione di una via a Danilo Dolci o a Giovannino Guareschi? Sono ben altre le cose da valutare, senza fermarci alla fedina penale che, di per sè, non può costituire un discrimine. Grazie, Bruno Cavalieri
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Caro Carlino, oggi molti parlano, a proposito e a sproposito, della guerra che sarebbe sempre da condannare “senza se e senza ma”, invocando in maniera maldestra e a volte in malafede, la nostra Costituzione. Io penso invece che occorra sempre distinguere fra situazione e situazione. In seguito alla strage di Tuzla, uno degli eventi dell’escalation della violenza serba sui bosniaci (un bombardamento di civili che uccise 71 giovani) che sarebbero poi culminati nel massacro di 8.000 persone a opera delle milizie di Radko Mladic, Alexander Langer, nonostante fosse un convinto pacifista e nonviolento (a cui Ferrara ha intitolato un ponticello ciclopedonale nel parco urbano) chiese in alcuni articoli “l´intervento internazionale armato”, definendo i caschi blu “ostaggi dileggiati”, e chiedendo di inviare soldati per “fermare l´aggressione”, “proteggere le vittime”, “punire i colpevoli”, e impedire che “la conquista etnica con la forza delle armi tornasse a essere legge in Europa”. Vorrei che tutti, prima di condannare sempre e comunque l’uso delle armi, riflettessero sulle parole di Alexander Langer. Andrea Guerzoni
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Caro Carlino, miracolo a Ferrara, un negozio storico, la Cartoleria Sociale, che era stata chiusa, è stata riaperta. Non certo per l’aiuto dell’amministrazione o dell’Assessore Carità che, con il suo HUB, parla e parla e basta, neanche capaci di salvare Pistelli e Bartolucci. Riaperta per il coraggio dei titolari. Invito i ferraresi a comperare nei negozi del centro e della periferia per evitare che Ferrara diventi una "non-città". E’ un dovere civico. La tenacia dei negozianti unita alla vicinanza dei ferraresi eviterà il disastro completo. Anita e Giorgio vi aspettano in Via Spadari 61 A , 61 B. Un saluto e grazie Pasquina Ferrari