FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Omicidio Buzzi a Ferrara, il caso in aula. Padre e figlio vanno a giudizio per l’orrore del Big Town

Udienza fiume ieri mattina per la discussione di numerose eccezioni da parte delle difese. Entrambi i processi verranno celebrati a novembre. I Di Gaetano davanti all’Assise.

Ferrara, 11 giugno 2024 – Mauro e Giuseppe Di Gaetano verranno processati a novembre dalla corte d’Assise. Padre e figlio sono accusati dell’omicidio del tatuatore 43enne Davide Buzzi (commesso, secondo la procura, con l’aggravante della crudeltà) e del tentato omicidio di Lorenzo Piccinini, 22 anni. La decisione è arrivata nel pomeriggio di ieri, al termine di una udienza preliminare fiume trascorsa in gran parte a discutere le eccezioni sollevate dalle difese dei due imputati per l’orrore del Big Town.

Omicidio Buzzi, il caso in aula. Padre e figlio vanno a giudizio per l’orrore del Big Town. Abbreviato per l’estorsione
Omicidio Buzzi, il caso in aula. Padre e figlio vanno a giudizio per l’orrore del Big Town. Abbreviato per l’estorsione

Il delitto, lo ricordiamo, risale alla sera del primo settembre 2023 quando, tra le mura del locale di via Bologna, scoppiò una violenta colluttazione tra Buzzi e Piccinini da una parte e dall’altra i Di Gaetano, padre e figlio quest’ultimo di titolare del bar. I primi si erano presentati con una tanica di benzina, gesto che sarebbe all’origine del reato di tentata estorsione contestato al 22enne (qui nella doppia veste di imputato e persona offesa). L’alterco finì nel peggiore dei modi, con la morte di Buzzi e il grave ferimento di Piccinini. Le vittime furono colpite con un coltello a serramanico, bottiglie di vetro, una chiave inglese e un grosso lucchetto.

L’udienza davanti al gup Danilo Russo è iniziata alle 9.30. L’aula B del tribunale era presidiata da due carabinieri per timore che gli imputati potessero incontrarsi con eventuali amici o familiari della vittima. Uno scrupolo dettato dalle forti tensioni che si erano registrate nei giorni immediatamente successivi all’omicidio. Un incontro che però non è avvenuto, dal momento che né i Di Gaetano né i parenti di Buzzi erano presenti a palazzo di giustizia. L’udienza è iniziata con la discussione di una serie di questioni tecniche. I difensori degli imputati (gli avvocati Michele Ciaccia, Stefano Scafidi e Giulia Zerpelloni) hanno sollevato una serie di eccezioni riguardanti l’utilizzabilità di alcuni atti di indagine e le costituzioni di parte civile. I legali hanno inoltre chiesto che venisse esclusa l’aggravante della crudeltà, in modo da poter accedere al rito abbreviato. Questioni sulle quali le parti si sono confrontate a lungo e che, alla fine, sono state rigettate dal giudice.

Solo nel pomeriggio è iniziata la discussione dell’udienza preliminare, conclusa intorno alle 18. Il pubblico ministero Barbara Cavallo ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per i Di Gaetano. Per Piccinini (assistito dall’avvocato Giampaolo Remondi) il giudice ha accolto l’istanza di rito abbreviato per la parte relativa alla tentata estorsione, rinviando la discussione all’udienza del 14 novembre. Per quanto riguarda padre e figlio, il gup ha invece disposto il rinvio a giudizio, con prima udienza in corte d’Assise fissata per il 7 novembre. Il gup ha infine accolto la costituzione di parte civile dei familiari di Buzzi, assistiti dagli avvocati Gian Luigi Pieraccini, Francesco Mantovani, Giampaolo Remondi e Andrea Zamperlin. Nessuna dichiarazione da parte dei difensori dei Di Gaetano. Poche parole invece da parte degli avvocati Pieraccini e Mantovani. "Non solo finora non abbiamo ottenuto un euro di risarcimento – hanno dichiarato –, ma nemmeno una manifestazione di dispiacere per la persona deceduta".