NICOLA BIANCHI
Cronaca

Un altro oltraggio a Willy Branchi: i misteri sul delitto nelle buchette postali, ma le fanno sparire tutte

Due su quattro sono state rubate, l’ultimo caso a Lido delle Nazioni. Appello lanciato tre mesi fa: "Chi sa parli, anche in forma anonima". L’avvocato della famiglia: "Qualcuno ha paura, noi andiamo avanti"

La copertina del podcast curato dal nostro Nicola Bianchi sulla tragica fine di Willy Branchi, ucciso tra il 29 e il 30 settembre del 1988: aveva 18 anni

La copertina del podcast curato dal nostro Nicola Bianchi sulla tragica fine di Willy Branchi, ucciso tra il 29 e il 30 settembre del 1988: aveva 18 anni

Ferrara, 2 luglio 2024 - Gli enigmatici personaggi di Carlo Selvatico e del sarto Rodrigo Turolla, saranno i protagonisti della sesta puntata del podcast ’Willy Branchi, l’ultima verità’, da oggi disponibili sui nostri canali online e sulle maggiori piattaforme digitali, da Youtube e Spotify. La puntata inizierà proprio con Turolla, tirato in ballo nel 2014 dall’ex parroco di Goro, nella telefonata al nostro giornale che riaprì l’inchiesta sull’omicidio Branchi. Turolla, in una registrazione mai fatta sentire prima d’ora, racconterà di come l’indomani del delitto, ritrovò un misterioso laccio sul suo garage che dava su via Buozzi, laddove sarebbe avvenuta la prima parte dell’aggressione di Willy. Ma dirà molto di più. La seconda parte della puntata è dedicata a Selvatico, ex astatore, il quale venne indagato per concorso nell’omicidio.

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Il nome di Willy Branchi, 36 anni dopo la sua barbara uccisione, provoca ancora enorme fastidio in qualche benpensante. E se il 27 marzo, l’indomani dell’installazione delle buchette postali con il faccione del 18enne che ancora oggi chiede verità, vi avevamo raccontato della scomparsa di una delle quattro, oggi siamo costretti a fare lo stesso dopo il secondo, vergognoso e tristissimo raid.

Se a marzo era toccato a Lido Volano, ora la buchetta mancante è quella installata a Lido delle Nazioni, in linea d’aria dalla parte opposta della pineta che collega i due luoghi. "Un episodio gravissimo – attacca l’investigatore privato, Davide Tuzzi, che tre mesi fa le aveva posizionate –, quella buchetta era attaccata con 4-5 fascette robustissime e nastro adesivo che la legava ancora di più al palo. E’ stata manomessa e tolta a tutti gli effetti. Un atto che, oltre a lasciare tanto amaro in bocca, fa davvero pensare".

Pronti, via e non c’era stato manco il tempo di annunciare l’installazione delle buchette postali – dove viene chiesto ai ben informati di lasciare informazioni utili agli inquirenti, anche in forma anonima, e cercare di risalire a chi scrisse la missiva nel 2015 ritenuta "fondamentale" da carabinieri e Procura e che fornisce una serie di dettagli sull’ultimo indagato per l’omicidio Branchi –, che una di esse venne fatta sparire. Il palo della luce, attorno al quale il 25 marzo era stata posizionata, proprio all’imbocco della pineta di Lido Volano, si ritrovò spoglio. "Evidentemente – tuonò l’avvocato Simone Bianchi, per la famiglia Branchi – abbiamo toccato un tasto ancora molto dolente nonostante i 36 anni trascorsi (l’omicidio avvenne la notte tra il 29 e 30 settembre 1988, ndr). Pensare che l’immagine di Willy possa generare preoccupazione in qualche persona è paradossale. Provvederemo a reinstallare una buchetta nuova nello stesso posto, non ci fermiamo".

Ogni luogo scelto per le buchette non è stato casuale. Goro, innanzitutto, paese di Willy e dove il suo corpo senza vita venne trovato nudo. Oca Marina, frazione veneta dove da tempo hanno puntato gli occhi i carabinieri e il pm Andrea Maggioni e dove risiede il principale sospettato dell’omicidio (tre gli indagati, ndr ), lo stesso che viene alla luce nella missiva anonima recapitata nel 2015 al fratello di Willy, Luca. Poi i lidi Nazioni e Volano, agli imbocchi della pineta che li lega assieme.

Ed è proprio lungo Viale del Lago, a Nazioni, che ora è sparita anche la seconda. Pineta che vuol dire anche, e soprattutto, luogo di incontri, in gran segreto e lontano da occhi indiscreti, a sfondo sessuale. "E ora – continua Tuzzi – questi ultimi si sono quintuplicati, è un continuo viavai di auto". Proprio da quel luogo, in passato emersero alcune informazioni collegate in qualche modo all’omicidio di Willy. "Non certo un posto casuale, da parte nostra un punto strategico". Ma chi potrebbe aver compiuto quel gesto? Semplicemente un atto vandalico o qualcosa di molto più grave? "Magari qualcuno che si era accorto che all’interno c’era una lettera – ipotizza Tuzzi – e non voleva venisse alla luce? Molto spesso scendo a controllare se hanno bisogno di manutenzione, di fascette nuove, e pochi giorni fa quella a Lido Nazioni era al suo posto. Se fosse stato un atto vandalico, credo sarebbe stata lasciata sul posto, magari distrutta ma non fatta sparire". Toccherà agli inquirenti fare luce, e l’autore – o gli autori – potrebbero correre grossi rischi. Tradotto: una incriminazione molto pesante.

nicola.bianchi@ilrestodelcarlino.it