Ok all’accordo, in busta paga 200 euro in più

Fipe-Confcommercio firma nuovo contratto per lavoratori pubblici esercizi, ristorazione e turismo. Aumento stipendio, assistenza sanitaria e durata triennale. Importante per settore e economia nazionale.

Ok all’accordo, in busta paga  200 euro in più

Ok all’accordo, in busta paga 200 euro in più

Un nuovo contratto per i lavoratori del settori dei pubblici esercizi. Fipe-Confcommercio, Federazione italiana Pubblici Esercizi, ha firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo con le organizzazioni sindacali.

"Il rinnovo di questo accordo, che rappresenta il terzo contratto di lavoro più applicato nel nostro Paese dopo quello del Terziario e del settore Metalmeccanico, è un risultato particolarmente importante in vista della stagione estiva – commenta Matteo Musacci, presidente provinciale e vice presidente nazionale di Fipe, che ha partecipato alla trattative a Roma – è importante dal punto di vista economico, perché permette di mettere a terra delle risorse anche su questo territorio. Un accordo che prevede dei contenuti significativi legati all’assistenza sanitaria integrativa, al tema della difesa della persona, al contrasto alla violenza di genere, contenuti che che meritano di essere sottolineati. Voglio ricordare inoltre il supporto alla genitorialità". Tra le principali novità, l’aumento in busta paga di 200 euro a regime (parametro di riferimento il 4° livello), il rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa e una durata di tre anni e mezzo (la scadenza sarà il 31 dicembre del 2027). "L’Italia è il secondo mercato della ristorazione in Europa con un valore annuo di oltre 100 miliardi di euro, un distretto strategico per il Paese, perché inserito nella filiera agroalimentare e turistica, che vale circa il 13% del Pil nazionale ed il motivo per cui gli stranieri ritornano in Italia – conclude il presidente Musacci – Il contratto nazionale interessa nel Paese oltre 300mila imprese ed un milione di lavoratori".