"Offese alla consigliera, caso in Parlamento"

Cento, il senatore Balboni annuncia iniziative contro la maggioranza: "Il sindaco non ha difeso Caldarone sulla pagina istituzionale"

"Offese alla consigliera,  caso in Parlamento"

La consigliera Caldarone, il senatore Balboni e il coordinatore Guaraldi

"Voglio che il sindaco spieghi il suo comportamento sul silenzio davanti alle minacce e offese sessiste alla consigliera di Fratelli d’Italia, Francesca Caldarone, scritte da varie persone nella pagina social istituzionale del primo cittadino. Il quale dovrà iniziare a rispondere anche alle tante domande. Visto che non lo fa, la questione del teatro diventerà oggetto di una interrogazione parlamentare". E’ così che ieri ha tuonato in città il senatore Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato. "E’ assurdo che in una città civile e democratica dove c’è sempre stato confronto sereno su opinioni diverse – dice –, davanti a domande di interesse pubblico fatte dall’opposizione, il sindaco risponda personalizzando la questione e attaccando il consigliere sul piano personale. E, cosa più grave, si è ben guardato dal cancellare commenti offensivi. Questo – aggiunge – è molto grave perché il rischio è che qualcuno si senta poi autorizzato a passare dalle parole ai fatti. La responsabilità, dal mio punto di vista, è di chi non mette una parola netta contro gli odiatori, a cominciare da sindaco e Pd, che da istituzioni dovrebbero dare l’esempio. Perché si pretende la solidarietà quando è oggetto di odio la sinistra, e si rimane in silenzio quando lo è la destra?". Il senatore Fd’I poi legge un commento di stampo sessista: "Mi domando, ma se fosse stato rivolto a una donna di sinistra? Ci sarebbero i cortei delle femministe – prosegue –. Questo non è accettabile: sindaco, segretario del Pd, maggioranza, assessori, femministe, segretaria dell’Udi, Zappaterra, Schlein, da tutti loro mi aspetto una presa di distanza netta e immediata. Che si apra un dibattito. Non deve passare il messaggio che alle donne di destra, questo si possa fare. E’ inaccettabile soprattutto quando l’unica ’colpa’ è aver fatto domande. L’opposizione non dev’essere accondiscendente come Orgoglio Centese".

Ed ecco un altro argomento: "Se Accorsi non fa il suo dovere, e quindi non risponde alle domande, rimane solo l’arma dell’interrogazione parlamentare. Non se ne discute qui? Se ne discuterà in Parlamento e chiederò risposte al ministro competente perché i teatri vivono anche grazie a sovvenzioni statali e quindi la vicenda è anche di interesse nazionale". Dal canto suo Caldarone promette di non fermarsi. "Sul teatro, fulcro dal quale è nato tutto, voleva che non uscisse la notizia della rescissione del contratto con l’azienda mentre le cose devono essere dette ai cittadini".

Laura Guerra