Cercano di farle coraggio i villeggianti che la conoscono da anni e che da anni vengono nel suo stabilimento per trascorrere le vacanze. Sara Bonazza, titolare del ’Delfinus’, fa fatica a trattenere le lacrime davanti a quello scenario, i suoi sacrifici sono stati divorati dalle fiamme in pochi istanti. Racconta ai carabinieri quello che è successo, quello che ha visto. E’ ancora molto turbata.
"Il fuoco ha distrutto tutto, ha distrutto tutto", ripete, una mano sul volto quasi a trattenere la disperazione. La sua è un’impresa di famiglia. "Siamo nel settore del turismo da sempre", dice ancora attorniata dai villeggianti, come a proteggerla da quello che ormai è successo. "Abito vicino – riprende Sara Bonazza e indica oltre lo stabilimento –, quando ho sentito il rumore dei vetri, sono uscita ma era già troppo tardi". La telefonata ai vigli del fuoco, l’arrivo dei carabinieri. Il dramma entrato con prepotenza nella sua vita. Aveva fatto ricostruire il bagno da pochi mesi, questa era stata una bella stagione. Fino alla livida mattina di giovedì, le luci blu delle sirene a dipingere sul suo volto dolore e tristezza. "Non è rimasto più niente", dice Gigi Galletti, turista che arriva ogni anno da San Matteo della Decima, frazione di San Giovanni in Persiceto (provincia di Bologna). "Il sostegno morale che cerchiamo di dare a Sara – le parole di due amiche – è purtroppo ben poca cosa, davanti a questa distruzione c’è ben poco da fare. L’unica cosa è mettersi di nuovo a lavorare, come e più di prima". Milena Rossi viene invece da Terre del Reno, sta trascorrendo le vacanze insieme all’amica Tiziana Todeschi, anche lei di San Giovanni in Persiceto. "Il ’Delfinus’ era stato da poco rimesso a nuovo – dicono – e adesso è successo questo, che peccato". Anche loro sanno che l’altro stabilimento è stato ’salvato’ da un villeggiante che la mattina presto ha visto quel pennacchio di fumo. "Era qui – precisano – fino a qualche minuto fa, è stato veramente bravo".
Maura Maurizia Fortini, residente a Ferrara, da tanti anni frequenta questa spiaggia. "Un episodio molto grave che presenta degli aspetti da chiarire, staremo a vedere come andranno a finire le indagini". Dello stesso parere è Nemisia Furegato, la sua vicina d’ombrellone. Arriva da Bologna, non pensava mai di assistere ad una scena del genere. "E’ una cosa bruttisima – afferma amareggiata –. Prendersela con gente che lavora, che fa investimenti, siamo davanti ad un atto criminale da tutti i punti di vista. Spero che si arrivi a capire i dettagli, cosa è successo e che vengano individuati i colpevoli". Anche davanti al Pic nic, l’altro stabilimento del lido di Pomposa, i turisti guardano i carabinieri che vanno e vengono. Increduli.
Mario Bovenzi